Repubblica: “Antimafia: «Celle negli stadi, stop a scommesse e bagarini»”
“La commissione antimafia è pronta a cambiare faccia al calcio italiano. L’indagine nata dalle infiltrazioni ‘ndranghetiste nella curva juventina s’è allargata. Dopo una decina di audizioni, Rosy Bindi e il presidente del comitato “Mafia e sport” Marco Di Lello hanno inquadrato i temi centrali su cui lavorare. L’inchiesta si chiuderà mercoledì, quando a palazzo San Macuto sarà ascoltato Carlo Tavecchio come presidente Figc e commissario di Lega. Ma dai presidenti di serie A la commissione ha già incassato parere favorevole a norme più dure per garantire la sicurezza negli stadi. Si lavora a un testo da licenziare prima della fine dell’estate (ma eventualmente da scorporare in emendamenti se capiterà l’occasione) per presentarlo alla ripresa dei lavori. Con tre sostanziali novità: l’introduzione di celle negli stadi, l’istituzione del reato di bagarinaggio e il divieto ai bookmaker di quotare campionati che non siano serie A e B. Il primo, è il segno chiarissimo di una sconfitta del Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive con cui si colpisce chi commette reati da stadio. «Gli stadi sono zona franca e il Daspo non basta, con certi ultras serve la galera», l’accusa di Preziosi. De Laurentiis evoca il modello inglese: prevede appunto celle negli stadi, magari in funzione di un processo per direttissima. Il reato di bagarinaggio servirà a colmare il flop dei biglietti nominali, introdotti per prevenire il fenomeno ma sconfitti — lo dimostra l’inchiesta sulla curva della Juve — “girando” abbonamenti e tagliandi con il cambio di nominativo. Il divieto di puntare sui campionati minori, dalla Lega Pro in giù è centrale: per le mafie è fin troppo facile oggi alterare le partite dei campionati minori, considerati i guadagni esigui degli atleti e le prospettive di guadagno altissime che fornisce il sistema delle scommesse, peraltro assolutamente legale.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”