“Dalla salvezza all’esonero, un anno tra rosa e nero. Il Top: le parate di Sorrentino; il flop: i 46 mila euro al minuto pagati per Makienok” Titola così l’edizione odierna de “La Repubblica” traccia un bilancio dell’anno che sta per concludersi in casa Palermo. Ecco quanto si legge: “Ci sono top come Sorrentino e flop come Ortiz e Makienok. Ma anche oggetti misteriosi come Cassini, presentato come potenziale nuovo Dybala e che ancora non ha visto neanche in minuto. Il 2015 del Palermo è stato un anno tra alti e bassi, più aspetti positivi nella prima metà dell’anno solare, concluso con la salvezza, e meno nello scorcio di campionato finito con la sconfitta contro la Sampdoria. Fra i protagonisti in positivo il primo posto spetta al capitano Stefano Sorrentino, media voto, numero di parare e affidabilità ne fanno un numero uno in tutti i sensi. Soprattutto nella seconda parte dell’ano. In evidenza anche Franco Vazquez e Paulo Dybala, da soli hanno costruito la fortuna del Palermo nel primo campionato di A dopo la retrocessione. Anche l’allenatore merita un posto tra i top, nonostante l’esonero. Iachini infatti ha centrato un record, è stato licenziato dopo una vittoria. Giudizi sospesi sul suo successore Davide Ballardini, visto che ha guidato la squadra solamente in sei partite. Fra le noti deludenti ce ne sono tanti di nomi flop, da Makienok a Joao Silva passando per Ortiz a Milanovic per la stagione scorsa. El Kaoutari e Daprelà per quella corrente. Makienok è costato 2,4 milioni per giocare solamente 52 minuti, praticamente è costato 46.154 euro a minuto. In questi mesi conquista la palma di flop El Kaoutari costato due milioni e sceso in campo solo sette volte, delude anche Fabio Daprelà eterno vice di Lazaar, messo fuori dal progetto tecnico. Merita un discorso a parte Maurizio Zamparini sia top che flop. Top perché se lo stadio funziona e la società non è ancora fallita come altre realtà scomparse il merito è suo. Flop perché ad inizio anno aveva annunciato un piano quinquennale per il rilancio e invece è finito per svendere Rigoni e con i tifosi che gli riproverano una schizofrenia dialettica”