Repubblica: “Andrea Compagno bomber europeo made in Palermo”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul palermitano Andrea Compagno capocannoniere in Romania.

È palermitano il re dei bomber italiani del 2022. E gioca in Romania, nella Steaua Bucarest. Andrea Compagno, 26 anni, nell’anno solare che si è appena concluso, ha messo a segno 23 gol (24, considerando anche la coppa). E tra i calciatori italiani che militano nei massimi campionati internazionali è stato il più prolifico, davanti al centravanti della nazionale azzurra Ciro Immobile.

A seguire, Mario Balotelli, Vincenzo Grifo e Gianluca Scamacca. Dopo anni di sacrifici, delusioni, successi, cadute e risalite, l’attaccante siciliano nato nel 1996 ha conquistato da protagonista la Romania. Il suo sogno? Vincere il campionato: «Fa un certo effetto – dice – Non ho mai dato grande peso a questi numeri. Ma sono soddisfazioni e ricordi che porterò sempre nel cuore. Nel breve termine il mio unico obiettivo è quello di riportare la vittoria del campionato romeno a Bucarest e trionfare con la maglia del la Steaua. È dal 2015 che la Steaua non vince il campionato e tagliare questo traguardo sarebbe molto importante». Per Compagno 76 reti negli ultimi quattro anni e un esordio con gol in Europa League.

Quest’anno anche la prima rete in Conference e il titolo di miglior calciatore straniero del campionato romeno. Soddisfazioni immense per il bomber palermitano, dal 2020 in Romania. È cresciuto a pane e calcio, seguendo l’esempio di papà Rosario, ex terzino, con oltre 450 presenze tra Serie B e Serie C: «Ho iniziato a giocare all’età di quattro anni – racconta Andrea – facendo tutta la trafila nel settore giovanile del Palermo. Poi, di comune accordo con mio padre, che allenava la formazione dei Giovanissimi, ho deciso di lasciare i rosanero. A malincuore. Ma non volevo essere “il figlio di”.  E andai al Catania, dove giocai con la formazione Primavera». «Vivere all’estero è molto formativo – conclude il bomber siciliano – ma l’aspetto negativo è sicuramente la mancanza di casa. Mia sorella Carola mi manca tantissimo e praticamente non la sto vedendo crescere». Sogni nel cassetto? La Nazionale? «Tante cose, nella mia vita, sono arrivate in maniera inaspettata. Per il momento non ci penso. Ma ci spero. Sarebbe un sogno».