L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’amichevole al Renzo Barbera tra Palermo e Lommel.
Il clima è di festa, o quasi. Il ds Rinaudo 48 ore fa ha accolto col sorriso i “cugini” arrivati dal Belgio,
ieri in visita al museum, mentre l’a.d. Gardini parla di «notevole opportunità» indicando una parentesi di crescita e aumentando le connessioni con i club di Mansour. Di certo c’è che quella del Palermo contro il Lommel, ospite nel capoluogo siciliano per tre giorni di allenamenti iniziati il 21 marzo, non sarà solo una semplice amichevole in famiglia ma uno step importante anche per il prosieguo del torneo e, quindi, per il futuro di tutti.
E non potrebbe essere altrimenti con la formazione di Corini che zoppica sui carboni ardenti e deve fare gli straordinari per recuperare il gap con le altre a otto giornate dalla fine per conquistare un posto in serie A anche grazie al miglior piazzamento possibile nella griglia play-off. Che si vinca e, in particolar modo, si convinca è sia mantra che imperativo da qui in poi, soprattutto nei momenti che accompagnano le attente riflessioni nei piani alti del City Football Group, desideroso di una scossa in campionato dopo aver speso energie e quattrini in un progetto che sta funzionando a metà e pronto a tirare le somme con una rivoluzione a 360 gradi in estate.
Non sono soltanto i quattro punti nelle ultime cinque gare ad aver fatto suonare il campanello d’allarme, ma la consapevolezza – consolidata nel corso di due intere stagioni – di un gruppo che nei suoi periodi d’ascesa fallisce tutti i tentativi di diventare grande nonostante investimenti extracampo e acquisti di alto livello in sede di mercato. Un organico innestato con nomi altisonanti per la categoria (Insigne, Di Francesco, Lucioni, Ranocchia per citarne alcuni) e un nuovo centro sportivo con attrezzature ad hoc, oltre a una rinnovata e visionaria modalità di intendere il lavoro, sono ingredienti che non hanno ancora creato certezze.