4 luglio 2006. L’Italia ha appena battuto la Germania nella semifinale della Coppa del Mondo, con Fabio Caressa e Beppe Bergomi che urlano “Andiamo a Berlino”. In quel momento squilla il telefono di Maurizio Zamparini. Dall’altro lato c’è un giornalista che chiede un commento su Fabio Grosso, eroe della serata insieme a Del Piero, e ancora formalmente un giocatore del Palermo, anche se la società lo ha già ceduto all’Inter prima dell’inizio del torneo.
Zamparini risponde al primo squillo: «Mi sta chiamando per Grosso? Posso solo dire che sono contento per lui, meno per me. Sono davvero un cretino (la sua espressione era decisamente più forte). Se avessi aspettato qualche giorno, lo avrei venduto almeno al doppio di quanto ho ottenuto».
E come dargli torto. Il futuro campione del mondo, che segnerà anche il rigore decisivo nella finale contro la Francia, era stato venduto all’Inter il 7 giugno, poche settimane prima del suo exploit in Germania. L’accordo prevedeva 5,5 milioni di euro più il cartellino del difensore Hernán Dellafiore, valutato 2 milioni. Zamparini, amareggiato, commentò: «Avrei tenuto Grosso a vita, ma voleva andare via. All’Inter guadagnerà il doppio di quanto prendeva qui, e non potevo certo trattenerlo».
Si chiudeva così l’avventura in rosanero di Fabio Grosso, oggi allenatore del Sassuolo, che sabato affronterà proprio il Palermo. Un intreccio curioso, con Alessio Dionisi che, dall’altra panchina, si gioca una fetta del suo futuro proprio contro il collega e campione del mondo.
Un acquisto che fece storia
Torniamo indietro di 20 anni, al 30 gennaio 2004. Il Palermo, in ritiro a Tirrenia, si prepara alla sfida contro il Piacenza. In tarda serata, mentre i compagni hanno già finito di cenare, nella hall dell’hotel arriva Grosso, colpo di mercato voluto da Zamparini e Foschi per riportare i rosa in Serie A. Il giocatore, nonostante le attenzioni di club di Serie A, decide di sposare il progetto Palermo, arrivando dal Perugia in uno scambio che coinvolge Codrea e Brienza.
«È stata una trattativa complessa – dichiarò Grosso al suo arrivo – ma ho detto sì al progetto di Zamparini e alla prospettiva di tornare subito in Serie A».
Squalificato contro il Piacenza, Grosso esordirà successivamente e sarà protagonista di due stagioni indimenticabili. La prima porterà alla promozione in Serie A, la seconda alla qualificazione in Coppa Uefa, grazie a un gruppo che fece innamorare i tifosi. È il Palermo dei miracoli, con cinque futuri campioni del mondo: Toni, Zaccardo, Barzagli, Barone e proprio Grosso.
Il presente tra panchine e sfide
Sabato, al Mapei Stadium, il Palermo si troverà di fronte Grosso, oggi allenatore di un Sassuolo in piena forma, a +19 sui rosanero in classifica. Una sfida che potrebbe decidere il destino di Dionisi, ma che soprattutto rappresenta un’occasione per il Palermo di ricucire il rapporto con i tifosi, dopo la sconfitta interna contro il Catanzaro e le successive contestazioni.
Grosso, che da tecnico sta confermando i successi ottenuti da calciatore, era stato corteggiato dal City Group per la panchina rosanero in passato. Ora, da avversario, cercherà di guidare il Sassuolo verso un altro successo, in una sfida che per entrambe le squadre ha il sapore di un bivio importante.