Repubblica: “Alta tensione negli ospedali siciliani «Vogliamo più sicurezza». Proteste e appelli in tutta la regione”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla protesta di medici e infermieri all’ingresso dell’ospedale di Partinico. Protestano per l’assenza di macchinari e dispositivi di protezione. Davanti al manager Daniela Faraoni, che era lì per supervisionare le operazioni, gli operatori hanno minacciato le dimissioni di massa in vista dell’arrivo del paziente numero 1 ed è stato necessario l’intervento della polizia per evitare l’assembramento. Solo la punta dell’iceberg di una protesta che esplode in corsia. Da Palermo a Catania, è allarme per l’assenza di mascherine, guanti, tute idro-repellenti, che arrivano con il contagocce da parte della Protezione civile regionale, deputata all’approvvigionamento in tutta Italia. Un allarme rilanciato dal presidente della Regione, Nello Musumeci: «Da 20 giorni chiediamo mascherine. Non voglio polemizzare, ma non si può rinviare di giorno in giorno». Nel frattempo la Sicilia non è rimasta a guardare e si è mossa in autonomia. Ieri sono arrivate 51.500 mila mascherine, 500 occhiali e 1800 camici forniti da un’azienda siciliana, in distribuzione fra ieri e oggi. E resta in piedi l’ipotesi di Musumeci e dell’assessore alla Salute Razza di una produzione locale. La Regione sta scandagliando le aziende siciliane disposte a riconvertire la loro produzione in quella di presidi sanitari. All’ospedale Civico, che ha dato una disponibilità di oltre 30 posti letto per pazienti Covid, i medici protestano perché non ci sono mascherine a sufficienza, mancano percorsi separati e aree di vestizione e svestizione. In Ginecologia e Ostretricia, dove c’è un pronto soccorso ostetrico ad accesso diretto, non esiste il pre-triage che possa intercettare eventuali gravide positive. Ieri sono state distribuite 10 mascherine chirurgiche a testa da centellinare nei prossimi giorni. Ma per quanto basteranno? I parenti nei reparti entrano uno alla volta per turno di visita ma nessuno controlla loro la temperatura. E molti medici si stanno attrezzando per proteggersi da soli: « In assenza di indicazioni e percorsi differenziati – dice un camice bianco – mi sto comportando come se tutti i pazienti che arrivano siano potenzialmente contagiati. Ho acquistato personalmente guanti e disinfettanti per superfici e mani e ho ordinato 20 mascherine con filtro a 6 euro ciascuna».