L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’anno solare del Palermo.
Un anno sulle montagne russe, un anno di alti e bassi di una squadra che è stata Dottor Jekyll e Mr Hyde. Con la fine del 2023 si chiude un anno in cui il Palermo ha vissuto una girandola di emozioni, tra momenti di entusiasmo e grandi delusioni come la mancata qualificazione ai play-off. E ancora l’euforia di un mercato da serie A e di un inizio scoppiettante in questa stagione, interrotta dalla crisi nera e dalle contestazioni dalle quali i rosanero sono usciti solo negli ultimi 10 giorni.
Per capire come è stato il 2023 della squadra di Corini, che riprenderà il campionato il 13 gennaio al “Tombolato” contro il Cittadella, nella prima giornata del girone di ritorno, basta tornare indietro al 13 gennaio scorso. In quella giornata una squadra che era tredicesima e si era scrollata di dosso, a Natale, le difficoltà della zona retrocessione, si affacciava a uno dei momenti migliori della gestione Corini. Nella prima partita del 2023, il Palermo pareggiava per 3-3 contro il Perugia, dopo una clamorosa rimonta. Da quel momento in poi i rosanero avrebbero messo tre vittorie di fila, battendo anche due grandi come Bari e Reggina e proiettandosi nella zona play-off, cioè tra i primi otto posti.
Ma nell’anno delle montagne russe è seguito un periodo di 6 partite con una sconfitta e 5 pareggi, alcuni dei quali subendo una rimonta, in un campionato in cui il Palermo ha lasciato per strada qualcosa come 25 punti. Poi è arrivata la vittoria più larga della stagione passata, in quel 5-2 in casa contro il Modena del 17 marzo scorso, in cui il popolo rosanero, che ha invaso le curve di molti stadi d’Italia e ha riempito il “Barbera”, si è illuso che i rosa potessero arrivare agli spareggi promozione.