Repubblica: “Alla scoperta di Appuah il Gareth Bale che veste rosanero”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e su Appuah.
Stredair Appuah ha trascorso la sua vita inseguendo un pallone e i suoi sogni, cercando di superare le difficoltà e dribblare la sfortuna. Poi, dal nulla, è arrivata una chiamata che ha cambiato tutto: il suo primo contratto da professionista. Quella visione, che sembrava lontana, è diventata improvvisamente reale. Ora, con l’opportunità offerta dal City Group di emergere come una stella, è il momento di non mollare. E Appuah, protagonista di una storia di rivincita, non ha mai pensato di farlo. Il giovane francese, che ha firmato con il Palermo fino al 2029, si prepara a competere sulla fascia sinistra, cercando di conquistare spazio tra giocatori più esperti come Di Mariano, Di Francesco e Insigne. Nonostante i suoi soli vent’anni, Appuah è determinato a dare tutto. Lo ha sempre fatto.
Nato a Sarcelles, nella regione dell’Île-de-France, Appuah è uno dei quattro figli di una famiglia ghanese. Fin da giovane ha mostrato un talento impressionante con il pallone: rapido e deciso, giocava con una naturalezza che colpiva tutti. Il suo allenatore nella scuola calcio locale, Nicolas Beto, lo notò subito e lo soprannominò “Gareth Bale”. «È il miglior giocatore che abbia mai allenato», avrebbe detto Beto, affezionandosi profondamente al ragazzo. Ma nel momento più spensierato della sua infanzia, Appuah fu colpito da una tragedia: a soli 10 anni, perse la madre dopo una lunga malattia. Questo evento lo portò a trasferirsi in Inghilterra con suo padre, cambiando completamente il suo mondo. Quartieri diversi, nuovi amici, e mai un luogo che potesse chiamare casa. Nonostante ciò, Appuah non si arrese e passò due anni al Fulham, giocando nelle categorie U12 e U13, e trascorse un mese al Tottenham. Poi, improvvisamente, nessuna chiamata. Ma non era ancora il momento di arrendersi.
Nel 2019, con determinazione, Appuah tornò in Francia e provò ad entrare nel Bordeaux. Nonostante le difficoltà, non si scoraggiò e tentò la fortuna anche con Le Havre, Guingamp e Digione. Alcuni di questi tentativi fallirono, altri furono interrotti dalla pandemia. Ma Appuah non si arrese, continuando a inseguire la sua occasione, che finalmente arrivò nell’estate del 2020. Fu notato dal reclutatore Pierre Raynaud, che lo portò a partecipare a diversi test, culminati con l’allenamento nel centro sportivo del PSG accanto a talenti come Noha Lemina, Ismaël Gharbi e Wilson Odobert. Un problema burocratico fermò però il suo percorso, e con il blocco dei campionati imposto dalla pandemia, Appuah si trovò di nuovo senza una squadra. Il rifiuto definitivo del PSG a febbraio 2021 fu un duro colpo. Ma il Nantes, inaspettatamente, gli offrì una possibilità di riscatto.
Al Nantes, per la prima volta, Appuah trovò continuità. Si affermò tra i giovani, conquistando un campionato nazionale di categoria e registrando prestazioni che lo portarono dalla Primavera alla prima squadra. Con dieci presenze in Youth League, condite da un gol e un assist, e nove apparizioni in Ligue 1, la sua crescita fu costante. Dopo tre stagioni (2021-2024) di sviluppo, Appuah è consapevole che il Palermo rappresenta per lui la svolta decisiva. Sa che è un’opportunità reciproca: al Palermo serve forza per puntare alla Serie A, mentre per Appuah è il momento della consacrazione. «Sono entrato nella holding calcistica più importante al mondo: volevo farne parte per dimostrare il mio valore. Quando il Palermo ha mostrato interesse, non ho avuto dubbi», ha dichiarato. Ora, non resta che dimostrarlo sul campo.