L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara che il Palermo giocherà oggi al Renzo Barbera.
Questa volta è davvero l’ultima chiamata per il play-off e Corini lo sa benissimo: «Dobbiamo vincere indubbiamente, ne siamo consapevoli, perché ci manca tanto e manca ai nostri tifosi – ha suonato la carica il tecnico del Palermo alla vigilia della partita contro la Spal del “Barbera” – Ho visto una squadra motivata, che ha creato una forza e un’identità e metteremo in campo questo spirito, perché una vittoria contro la Spal creerebbe autostima».
Ne avrà bisogno oggi, alle 16,15, il Palermo che nelle ultime 12 partite ha vinto soltanto quella contro il Modena. «È capitato troppe volte di commentare le nostre partite nello stesso modo e il paradosso è che l’unica vittoria nelle ultime 12 è venuta fuori dal match, dove abbiamo rischiato di più – ha detto Corini – Abbiamo fatto 25 risultati utili che sono tanti per chi ambisce ai play-off, ma ci sono mancate quelle 2-3 vittorie che invece sono stati pareggi e che hanno condizionato la nostra classifica: basta guardare il SudTirol, che ha tre vittorie più di noi». In campo la grande novità è il ritorno a pieno regime di Valente, ben sostituito a Como dalla sorpresa Buttaro. Per cui si prospetta un 3-5-2 tipo, con Pigliacelli tra i pali; Mateju, Nedelcearu e Marconi in difesa; una linea a cinque con Sala e Valente esterni e i tre centrocampisti, Claudio Gomes, Segre e Verre libero di inventare, e il tandem Brunori e Tutino in attacco.
Anche se quest’ultimo è in ballottaggio con Soleri per un posto al fianco del capitano. Torna a disposizione dopo l’infortunio muscolare l’esterno sinistra Aurelio, che potrebbe essere un’alternativa di spinta a gara in corso. Eppure, non si devono escludere sorprese, magari a centrocampo: «Ho visto molto bene in settimana sia Broh che Damiani – ha detto Corini – Quest’anno ho ruotato tutti e sto attento a ogni dettaglio, lo dimostra la scelta a sorpresa di schierare Buttaro contro il Como in un ruolo nuovo, che secondo me poteva ricoprire benissimo e per il quale si era allenato».