L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla violenza che puntualmente ogni domenica è la protagonista dei campi siciliani.
Balestrate-Terrasini, campionato di terza categoria. Nemmeno il tempo di sentire il fischio finale che è scattato verso il centrocampo per colpire con un pugno l’arbitro quindicenne rompendogli il setto nasale. Dall’altra parte della Sicilia, a Mascalucia, una partita di seconda categoria ha aggiunto al repertorio di violenza gli insulti razzisti, che hanno scatenato una rissa con tre feriti, l’intervento dei carabinieri e l’inchiesta della procura di Catania È un’istantanea di quello che succede ogni maledetta domenica nei campi di calcio siciliani, tra aggressioni e minacce agli arbitri, risse in campo o sugli spalti. Spesso tra giovanissimi, spesso con i genitori protagonisti. Gli ultimi episodi del pallone malato dell’Isola si sono verificati a Partinico e Mascalucia.
Nel Comune del Palermitano, Valerio Brugnano, 29enne, del Città di Balestrate Trappeto, ha atteso il fischio finale per raggiungere di corsa l’arbitro quindicenne, mentre un avversario cercava di fermarlo, e sferrargli un pugno che lo ha fatto crollare a terra: setto nasale deviato, in un esordio che il fischietto non dimenticherà mai. Come l’aggressore, squalificato fino al 2028. A Mascalucia, la partita tra Terranova Gela e Tremestierese è finita in rissa, con sette denunce e tre feriti tra i gelesi, con tanto di foto del giovane gambiano Omar Drammè con la maglia sporca di sangue e il naso tumefatto.
«Piovevano insulti a sfondo razziale nei confronti dei miei, frasi del tipo “negro di merda” o “dovete affondare con i barconi”», racconta Paolo Comandatore, allenatore del Gela Terranova. Versione smentita dal legale della Tremestierese, Fabio Cantarella, coordinatore provinciale della Lega a Catania ed ex assessore di centrodestra: «Non sarebbero stati riferiti insulti razziali di alcun tipo, invece è stato uno dei nostri ad essere stato aggredito, portato al pronto soccorso e opera to per una frattura allo zigomo»