Repubblica: “Adesso il caso Parma diventa un groviglio giuridico. Calaiò davanti ai giudici in difficoltà. I dettagli”

“La via della A per il Parma è di nuovo diventata un sentiero di alta montagna, tortuosissimo più di quanto non lo sia già stata per i ducali la grande cavalcata dalla D alla massima serie. La Procura federale ha deferito per illecito sportivo la società emiliana in merito alla vicenda dei messaggi WhatsApp inviati da Emanuele Calaiò al difensore dello Spezia Filippo De Col alla vigilia dell’ultima giornata di campionato ( 18 maggio), decisiva poi per le sorti del Parma, promosso direttamente in A grazie al 2- 0 del Picco: una partita segnata dai gol di Ceravolo e Ciciretti e dall’errore dal dischetto dell’ex gialloblù Gilardino. Nei giorni precedenti alla sfida, Calaiò ha inviato un messaggio WhatsApp al vicecapitano spezzino, ritenuto dalla Procura federale “ambiguo”: «Non rompere il cazzillo venerdì. Dillo anche a Claudiello ». Il “Claudiello” in questione è il difensore ligure Claudio Terzi, capitano dello Spezia. Circa quattro ore dopo un nuovo messaggio di Calaiò in cui l’esperto attaccante pare provare ad assicurarsi che l’ex compagno di squadra De Col non avesse inteso un tentativo di illecito: « Dicevo solo di non rompermi la gamba». Per la Procura il secondo messaggio sarebbe quasi una excusatio non petita. Nel frattempo De Col aveva già comunicato il contenuto del primo messaggio WhatsApp ai suoi dirigenti, che poi hanno portato tutto in Procura. È stato invece assolto l’altro attaccante emiliano Ceravolo, autore di un messaggio WhatsApp indirizzato a un altro difensore spezzino, Masi, ritenuto poco significativo: « Ci vediamo prossimamente ». Anche l’audizione di Calaiò, lo scorso 8 giugno, non ha convinto i pm della Figc: il bomber della promozione ( 13 gol) non ha saputo rispondere e faticava a mostrare il telefono. Anche in virtù di questo comportamento la decisione di deferire. Ora a giudizio Calaiò rischia fino a 5 anni di squalifica, e il Parma un punto di penalizzazione. Ma la faccenda in realtà è molto più complessa. Qualora i giudici del Trifunale federale nazionale accogliessero le richieste dell’accusa, l’eventuale penalizzazione ricadrebbe sulla classifica del campionato 2017- 18, che il Parma ha concluso con un punto in più del Palermo, a questo punto il club più interessato dall’esito dell’inchiesta, considerato che il Frosinone ha poi conquistato la A sul campo, battendo nella convulsa finale playoff, proprio i rosanero. L’afflittività della pena imporrebbe che la penalizzazione fosse scontata nel campionato appena concluso. Il Frosinone così avrebbe conquistato la Serie A diretta e il Parma avrebbe dovuto partecipare ai playoff. Che però si sono già disputati. Un groviglio giuridico di difficile soluzione e che potrebbe portare il tribunale a suggerire di scontare la penalizzazione nella prossima Serie A. «Accusa sconcertante» il commento della società ducale. « Sarà come attendere il responso del Var » per il presidente Aic Damiano Tommasi”.  Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.