E’ iniziata ieri la campagna abbonamenti 2017/18 del Palermo. L’edizione odierna de “La Repubblica” parla oggi della poca affluenza ai botteghini nel primo giorno di apertura, attraverso la voce anche di qualche tifoso. Ecco quanto si legge: “L’avvio della campagna abbonamenti aveva fatto ben sperare il cassiere di viale del Fante. Ma dopo i primi ventisei tifosi messi a turno all’apertura dei cancelli del “Barbera” per rinnovare il proprio tesseramento, il flusso si è praticamente fermato. Il via è stato dato alle 10, ma già dopo tre quarti d’ora davanti al portone della torre sud dello stadio non c’era più nessuno. Ancora è presto per dire se l’appello al boicottaggio della campagna abbonamenti lanciato dagli ultrà ha riscosso successo, soprattutto perché è impossibile sapere quanti hanno scelto di rinnovare il proprio abbonamento presentandosi agli sportelli dei punti vendita Vivaticket o di confermare il proprio posto al “Barbera” da casa su Internet. Ma il dato certo è che la differenza fra il piazzale dello stadio visto ieri e quello affollato degli anni scorsi era evidente. Senza andare indietro nel tempo alla stagione 2004/2005, quella dello stadio esaurito in abbonamento con 32.847 tessere vendute, anche in anni più recenti i primi giorni di prelazione per i vecchi abbonati hanno fatto registrare code più lunghe. L’anno scorso gli abbonati furono 6.323, ma a rinnovare rispetto ai 10.023 della stagione precedente, quella della salvezza in extremis con Gilardino e Maresca, furono poco meno della metà dei vecchi abbonati. Le nuove sottoscrizioni furono solamente un migliaio. Per capire meglio l’andamento dei primi giorni di vendita basta tenere in considerazione che l’anno scorso, dopo i primi quattro giorni di prelazione, furono mille i tifosi che scelsero di dare fiducia alla società. «Io sono tifoso del Palermo – dice Giuseppe Fontana, abbonato di curva nord – vado allo stadio da quando avevo dieci anni, oggi ne ho sessanta e continuo ad andare allo stadio e abbonarmi. Ho la memoria lunga: situazioni più complicate di questa ne abbiamo già vissute. Giocatori, allenatori e presidenti passano. La maglia rosanero resta e io per quella faccio il tifo. Quando è arrivato Zamparini io sono stato fra i primi a dire che avrebbe fatto i suoi interessi e che alla lunga ci avrebbe fatto fare la fine del Venezia. Può fare fallire il club, ma la mia passione per il calcio non riuscirà a ucciderla mai». Quelli che hanno scelto di presentarsi ieri allo stadio più o meno sono tutti tifosi che sfuggono alle logiche della curva e alla contestazione a Zamparini. Sono tifosi che hanno visto il Palermo di Renzo Barbera e che il giorno della partita proprio non riescono a rimanere lontani dallo stadio. «Ho messo subito le cose in chiaro con mia moglie quando ci siamo sposati – dice Michele Cusano, abbonato in curva sud inferiore – prima viene il Palermo e lo stadio, poi il nostro matrimonio». Gli appelli al boicottaggio, intanto, continuano. Lo striscione “Lotta con noi, non ti abbonare” è ancora ben visibile allo stadio insieme al volto rosa su sfondo nero di Zamparini con la scritta “Vattene” che ormai si può trovare praticamente in ogni angolo della città. La protesta degli ultrà andrà avanti oggi a Boccadifalco. Dalla riunione fra tifosi di lunedì sera è scaturito l’intendimento di mettere da parte le divisioni fra i gruppi e presentarsi uniti alla ripresa degli allenamenti per contestare Zamparini.”.