Repubblica: “A Trapani scoppia la guerra fra i soci, La Rosa e Mazzara ormai ai ferri corti”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Trapani e la guerra scoppiata tra La Rosa e Mazzara.
Quattro direttori generali (tre ufficiali e uno “ombra”), tre direttori sportivi e due allenatori. Una squadra ampiamente ridimensionata, una posizione in classifica deludente e una città disorientata in attesa di conoscere il futuro della sua squadra di calcio. Questo è il quadro odierno del Trapani.
Nell’eterno viavai di dirigenti, giocatori e responsabili di ogni genere, c’è un ultimo arrivato in questa giostra. Anzi, un’ultima arrivata: è la nuova direttrice generale Francesca Grigorio, avvocata e agente Fifa dal 2011, con precedenti esperienze professionali a Paternò, Adrano e Biancavilla. Dribblando attentamente un contatto con la stampa, ha affidato il suo impatto con la piazza a una dichiarazione di rito, pubblicata sui mezzi di comunicazione del club: «Sono molto onorata di venire a Trapani e lavorare per questa società. Non ho avuto nemmeno un attimo di esitazione nell’accettare l’incarico quando mi è stato proposto dal presidente La Rosa. Ho dato la mia parola al presidente di mettere il massimo dell’impegno».
Intanto, il Trapani tornerà in campo domani, in trasferta contro la Mariglianese, e il tecnico Monticciolo si trova con un organico ridotto ai minimi termini. Non è questo, però, il rompicapo più complicato che la direttrice Grigorio dovrà risolvere. In atto, infatti, c’è una guerra di posizione tra il presidente Marco La Rosa, che detiene il 70 per cento della società, e il socio di minoranza (con il 30 per cento) Michele Mazzara, precedente proprietario del Trapani. In sostanza, il sodalizio fra i due è nato la scorsa estate: La Rosa (arrivato da Giarre) ha preferito che Mazzara rimanesse nonostante quest’ultimo volesse cedere tutto il suo pacchetto. L’accordo prevedeva che, a fronte di un budget complessivo di un milione e 200 mila euro, Mazzara contribuisse alle spese per circa un terzo rispetto a La Rosa. Poi, il castello è crollato. Il Catania è scappato via subito, ipotecando l’unico posto valido per la promozione in serie C.