L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che ieri ha perso contro il Foggia.
Doveva essere una sfida dai tanti gol e colpi di scena: il copione è stato rispettato. Zeman, fedele al suo 4-3-3, batte Baldini, che abbandona il suo modulo base, e il duello viene vinto nettamente dal boemo. Il Palermo esce da Foggia battuto con un largo 4-1. Arriva dunque la prima sconfitta per il tecnico toscano da quando è tornato e i rosa restano fermi a 42 punti in classifica con il secondo posto, occupato in solitaria dal Catanzaro, che si allontana nuovamente a meno sei.
Non è bastato l’ennesimo gol tra le proteste di Brunori (il numero 13 e la quarta gara di fila a segno) per conquistare altri tre punti. Di Paolantonio, Merola, Garofalo e Curcio puniscono i siciliani. Come ipotizzato alla vigilia, Baldini decide per la prima volta di non confermare il 4-2-3-1 per dare continuità al modulo impiegato a gara in corso con la Juve Stabia dopo l’espulsione di Giron: spazio quindi alla difesa a tre formata da Accardi, Lancini e Marconi.
Il 3-4-2-1 si distingue da quello di Filippi perché il lavoro sulle fasce tocca a Valente e Felici, due giocatori offensivi e un ruolo inedito per l’esterno arrivato a gennaio dal Lecce. L’altra novità è rappresentata dalla prima panchina di De Rose sotto la nuova gestione dopo tante gare consecutive da titolare, con la coppia Odjer-Damiani in mezzo al campo, mentre Luperini agisce con Floriano alle spalle di Brunori. L’impatto del nuovo schieramento non è il massimo e il tecnico lo cambierà dopo soli 35 minuti.