L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’ex rosanero Andrea Rispoli alle prese con il suo passato in vista di Cosenza-Palermo.
Nell’estate di tre anni fa, con il vecchio Palermo appena fallito e radiato, aveva affidato ai social il suo commiato da un “Barbera” che lo aveva amato tantissimo: «Sono stati 5 anni intensi, ricchi di felicità e di tanto dolore – ha scritto allora Andrea Rispoli, centinaia di chilometri percorsi sulla fascia destra rosanero, tanti cross e 129 presenze con 12 reti tra A e B – Mi sarebbe piaciuto salutarvi con un finale diverso, ma porto con me la consapevolezza di aver dato tutto per questa maglia quando mi è stata data la possibilità». E ancora: «Il Palermo camminerà sempre a testa alta e presto sono sicuro che ritornerà a volare».
Adesso, però, il terzino destro campano di Cava de’ Tirreni si ritroverà per la prima volta a sfidare con la maglia del Cosenza il suo passato. I ricordi che Rispoli non può dimenticare, perché al Palermo ha giocato tre anni in serie A e due in B, toccando l’apice della sua lunga carriera nella stagione 2016-2017: quando a inizio campionato, a San Siro ha segnato il primo gol in seria A in un pareggio per 1-1 contro l’Inter. Quando, il 23 aprile del 2017, in una roboante sconfitta contro la Lazio per 6-2, lui, terzino destro, nel Palermo che scivolava verso la retrocessione, è uscito a testa alta con una doppietta, la prima della carriera, chiudendo la sfortunata ultima stagione dei rosa nella massima serie con ben 6 reti all’attivo. Una stagione di grandi falcate sulla fascia, tanto sacrificio, cross e grinta, in cui si è rivelato uno dei migliori terzini della A, nonostante il finale amaro.