L’edizione odierna de “La Repubblica” ha raccontato quanto accaduto nella giornata di ieri fuori i cancelli del “Tenente Onorato” di Boccadifalco con i tifosi riuniti in circa 150 per chiedere rispetto alla società. Ecco quanto si legge:
“Una delegazione di ultrà della Curva nord 12 ha chiamato a raccolta i tifosi per andare a Boccadifalco e cercare di capire quale sia la situazione all’interno della società rosanero. In centocinquanta si sono presentati fuori dai cancelli del centro sportivo che ospita gli allenamenti del Palermo «per chiedere il rispetto dei colori rosanero» e per «ottenere il massimo impegno da parte dei giocatori» dopo le ultime due sconfitte consecutive. Il sospetto degli ultrà è che qualcuno possa lasciarsi distrarre da quello che succede fuori dal campo e non giocare al massimo delle proprie possibilità. Ed è proprio la massima concentrazione quella che hanno chiesto ai giocatori via via che uscivano dal “Tenente Onorato” al termine della seduta di allenamento. […]. Un po’ tutti i giocatori uscendo dal centro sportivo si sono fermati ad ascoltare le parole dei tifosi che si erano radunati intorno alle 16 con bandieroni rosanero, sciarpe e fumogeni. Ad accogliere gli ultrà, gli steward che hanno presidiato l’ingresso del centro sportivo, controllati a vista dagli uomini della Digos con il supporto di un blindato della polizia. Nelle intenzioni degli ultrà c’era quella di incontrare l’allenatore del Palermo Roberto Stellone e il vice capitano Andrea Rispoli, ma per le norme federali che vietano il contatto diretto fra tifo organizzato e tesserati l’incontro non c’è stato. Poi più o meno tutti i giocatori lasciando il campo sportivo a fine giornata sono stati ad ascoltare le parole dei tifosi. Gli ultrà si sono fermati anche a parlare con il responsabile dell’area tecnica del Palermo Rino Foschi, uscito dal campo di Boccadifalco a bordo di una vettura guidata dal segretario generale Gianni Francavilla. Ai tifosi Foschi ha provato a dare rassicurazioni sulla situazione generale, chiedendo di rimanere vicini alla squadra e badare a fare il tifo per i giocatori andando allo stadio anziché occuparsi di vicende societarie. A questo proposito Foschi ha detto che tutto si risolverà e che non bisogna preoccuparsi. […]”.