Repubbica: “Aereo, nave, auto: Trapani già vive la più attesa delle trasferte”

“Ancora non si sa quale sarà la destinazione, ma la trasferta per la prima gara dei play-off è ufficialmente iniziata già sabato scorso. Al ritorno della squadra da Bari, fra i 400 tifosi che hanno atteso e osannato i calciatori granata al “Provinciale”, il quesito che circolava era sempre la stesso: “Tu come parti?”. Domanda tutt’altro che retorica: per sapere la città da raggiungere, sarà necessario attendere questa sera. Alle 20.30, infatti, si disputerà Cesena-Spezia e il Trapani sabato prossimo (ore 18) affronterà fuori casa la vincente di questo confronto. Nel giro di qualche ora, i prezzi dei biglietti dei voli low cost da Trapani, diretti a Pisa e Bologna, sono schizzati alle stelle e rendono impossibile una prenotazione dell’ultima ora. Stessa difficoltà anche se si pensa di partire dall’aeroporto “Falcone e Borsellino”. Rimane appetibile ancora la sola tratta Palermo-Roma del sabato mattina. In fondo l’inizio della gara fissato per le 18 consente probabilmente di raggiungere in tempo sia La Spezia che Cesena. In fretta e furia, un paio di agenzie di viaggi stanno mettendo in piedi una proposta più accessibile: volo di andata e ritorno, nella stessa giornata di sabato, e trasferimento in pullman dall’aeroporto (di Bologna o Rimini) allo stadio, al costo di circa 250 euro. C’è da sostenere un sacrificio economico non indifferente, da stringere la cinghia, ma l’appuntamento con la storia è irrinunciabile. Molti hanno scelto un’altra via, più lunga ma altrettanto ragionevole: nave da Palermo per Napoli il venerdì sera, magari con l’auto imbarcata e il costo suddiviso in quattro o cinque quote. Soltanto domattina sarà possibile sapere se, una volta arrivati sotto il Vesuvio, bisognerà puntare l’obiettivo verso il mar Adriatico o in direzione Liguria. La febbre da play-off è ormai invasiva. Un’appendice di campionato che viene vissuta con la consapevolezza che quattro pareggi basterebbero per festeggiare la serie A. Esasperando il concetto, se il Trapani non prenderà gol nelle quattro partite che potenzialmente deve disputare, sarà sicuramente promosso. Trapani prova a costruire il suo miracolo fidandosi ciecamente di Serse Cosmi e dei suoi calciatori: del resto, ormai da un paio di mesi, le due ore di partita vissute fremendo e in totale apnea, sono paradossalmente una parentesi in un’atmosfera scoppiettante. Mercoledì scorso, 2 mila tifosi hanno riempito la curva durante l’allenamento, cantato e saltato con i calciatori. Lo stesso Cosmi ha intonato i cori, tutti conosciuti a memoria, prima di lasciare la ribalta ai suoi ragazzi. Il video, ovviamente, è diventato subito virale. Poi, le immagini dello spogliatoio del San Nicola, con quello strano “Seguitiamo di più”, urlato a squarciagola da tutti i calciatori scatenati, subito dopo il 2-1 di venerdì. Anche per questo video di un minuto, migliaia di visualizzazioni. L’attaccante Adriano Montalto, trapanese doc, ha postato sul suo profilo Facebook, in diretta, l’arrivo in pullman allo stadio dalla stessa trasferta di Bari. Questa storia, tutta trapanese, è un’inevitabile somma di contraddizioni. Così come Cosmi chiede alla squadra “una solida incoscienza”, i trapanesi provano ad imporre a se stessi un “delirio controllato”. Ogni discorso è funzionale a gestire il momento, ad esorcizzare il futuro: proprio come quando senti che le emozioni stanno per prendere il sopravvento sulla razionalità. L’attenzione dei media nazionali è cresciuta in maniera esponenziale, ma sui social network i contenuti legati alla formazione granata continuano a rimanere piuttosto semplici: intrisi di quel sano provincialismo che è uno dei segreti di questa meravigliosa realtà. Il classico “non succede ma se succede” accompagna speranze e paure, realtà e fantasia. In questa vicenda emotiva, il ricordo della promozione in serie B svanita due volte nella stagione 2011/2012 (la prima con 12 punti sulla seconda, e l’altra nella finale play-off contro il Lanciano) allena l’anima e aiuta a ricordare che tutto può accadere”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.