Un impatto sul Pil di 11,3 miliardi e quasi 130mila unità lavorative annue attivate, generando – si legge su ANSA.it – 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale. Sono solo alcuni dei numeri evidenziati nella 14/a edizione del ‘Report Calcio’, il rapporto annuale, presentato oggi, che è stato sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Agenzia di ricerche e legislazione (Arel)) e PwC Italia.
Il calcio professionistico maschile (Serie A, B e C) è il settore prevalente in termini di impatto diretto e ricadute a livello indiretto e indotto, con un impatto complessivo sul Pil stimabile in oltre cinque miliardi. Ma l’impatto positivo non è solo economico, ma anche sociale, quale strumento educativo, fattore di integrazione e di inclusione.
La perdita aggregata del settore, registrata nei 16 anni analizzati nel ReportCalcio, ha raggiunto gli 8,5 miliardi, con un significativo impatto delle tre stagioni segnate dal covid, in cui il ‘rosso’ totale ammontava a 3,6 miliardi. Uno scenario di grande difficoltà, ma in leggero miglioramento nell’ultima stagione sportiva (2022/23), in cui si è assistito a un aumento del 24% del valore della produzione che ha sfiorato i 4,3 miliardi (rispetto ai 3,4 della precedente), dato record. Un risultato positivamente influenzato dalle performance di diversi club nelle coppe europee, che hanno aumentato i ricavi da diritti tv, ticketing, sponsor e attività commerciali. Grazie a questo trend, nel 2022/23 la perdita aggregata risulta in calo di quasi il 37%, passando dagli 1,3 miliardi del 2021/22 agli 864 milioni dell’ultima stagione.