Reggina, Taibi: «Saladini vuole la serie A. Progetto triennale? Abbiamo anticipato i tempi»

 

«Nell’era Gallo ho lavorato bene e forse sono stato anche fin troppo dentro la società, poi negli ultimi mesi sono rimasto solo ma io mi sono chiuso con la squadra e per quello ci siamo salvati. Io non invado mai i campi, faccio il mio. L’importante è avere una proprietà con cui posso confrontarmi. Stiamo ricostruendo, prima dal punto di vista tecnico e poi nei campi, come quelli del Sant’Agata. Ho visto che Saladini e Cardona ci stanno mettendo sempre più in condizioni di lavorar bene. Con Gallo fino a un certo punto si è lavorato bene, non posso che parlarne bene, anche se forse era circondato da persone che non lo aiutavano. Era consigliato male, forse, e mi ci metto anch’io, non c’è stata crescita. Con Saladini c’è un rapporto di amicizia che va avanti da anni. Ha l’esperienza di Lamezia, conosce il calcio e non come lo conosceva Gallo quando è arrivato. Saladini è più imprenditore col calcio, si è circondato di persone capaci, è presente e se non c’è lui c’è Cardona o qualcuno del CdA. So che Saladini sta investendo sul settore giovanile, ma i risultati non si possono vedere in pochi mesi. A breve poi si aprirà uno store, ma in una zona diversa. Conosco Pippo da 30 anni, non l’ho mai sentito bestemmiare, non è un intercalare che usa. Il Commissario di campo, lontano 7-8 metri, ha sentito Pippo bestemmiare. Tu pensa quanto era concentrato. E’ stata una cattiveria gratuita. Ma non smentirà mai che ha sentito male. Credo che Pippo Inzaghi faccia notizia, per cui voglio vederla come se avesse fatto il protagonista a squalificarlo. Per chi non lo conosce, Pippo è umile, anche la famiglia. Frequento Piacenza dal 1992, la famiglia Inzaghi è conosciuta per la sua umiltà, anche Simone. Obiettivi? Quest’anno dobbiamo fare un buon campionato ma senza avere idee particolari, poi è ovvio che dobbiamo essere ambiziosi. Il progetto non è di adesso e basta, ma è triennale. Quando il Presidente ha preso la società mi ha parlato di progetto triennale perché vuole vedere la Reggina in Serie A. Inizialmente si è pensato a un mercato di adattamento, ma poi abbiamo visto le altre squadre ed è stato anticipato il tempo di un anno, gettando le basi per i successivi».