L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” riporta le parole di Liotti il quale torna a parlare della sfida contro il Palermo e sull’arbitraggio.
Analisi a freddo del delicato momento della Reggina con Daniele Liotti, prezioso jolly multiuso, che a Palermo in una circostanza è andato anche vicino al gol. Originario di Pizzo Calabro, nel match d’andata mise anche lui la firma nel successo contro rosanero. Cresciuto nel settore giovanile del Catania, ha indossato anche le casacche di Catanzaro, Cosenza, Brindisi, Juve Stabia, Feralpisalò, Siracusa, Pisa. In vista del match di sabato, alla luce anche delle precarie condizioni di Hernani (lo staff medico si dovrà pronunciare nelle prossime ore) si candida per un posto nell’undici partenza. Per lui non sarà una partita come le altre, trattandosi di un doppio ex. Nato come terzino sinistro, con il tempo ha saputo ricoprire diversi ruoli. SuperPippo lo utilizza spesso a centrocampo.
Sette i gol realizzati fino al momento in amaranto. Quello più importante lo mise a segno nell’anno della promozione in serie B, al Granillo”, contro la Ternana: con un bolide dalla distanza regalò tre punti decisivi alla formazione allenata allora da Mimmo Toscano. Dopo una stagione in prestito al Cosenza, la scorsa estate rientrato alla base. Ha rischiato di partire anche durante l’ultimo mercato, ma Taibi lo ha blindato nonostante le richieste ricevute. Adesso sogna un altro traguardo: arrivare in Serie A con questa maglia.
Da calabrese, la gioia sarebbe doppia. Come state vivendo l’attuale momento? «Con serenità, anche se fanno male le due sconfitte consecutive. Contro Sudtirol e Palermo siamo caduti nel finale subendo gol evitabilissimi. Qualche errore è stato commesso, ne abbiamo parlato a lungo con il mister. Alcune situazioni vanno gestite meglio. Ma non dobbiamo demoralizzarci, il girone di ritorno è lungo».
Al “Barbera” non vi è andata giù la decisione dell’arbitro di non concedere, nella ripresa, un rigore che dalla tribuna era apparso evidente. «Nella stessa azione c’erano due rigori. Uno su Gagliolo e un altro su di me. Sono stato trattenuto da Verre e non capisco il motivo per cui l’arbitro non l’abbia decretato. Siamo stati penalizzati e non è la prima volta che succede. In passato senza la tecnologia gli errori potevano anche starci, adesso, invece, con l’introduzione del Var non sono più giustificabili. Abbiamo suggerito all’arbitro di andare al monitor, ma ha preferito non ascoltarci. Spiace davvero. Sarebbe stato importante conquistare un pareggio alla luce anche della contemporanea sconfitta del Genoa».