L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” si sofferma sulla Reggina e l’incubo fallimento che continua a perseguitare il club.
C’è una certa voglia di scoprire come sarà Reggina 2023-2024 e soprattutto con quale logica verrà costruita. In un certo senso questo significa che l’ottimismo si è ormai fatto strada in relazione all’omologa del piano di ristrutturazione del debito. La decisione del Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria potrebbe arrivare entro questa settimana. L’evoluzione positiva della vicenda porterebbe la società amaranto ad un nuovo inizio attorno a cui cresce sempre di più la curiosità. Ad alimentarla c’è anche il silenzio quasi totale proveniente dal club negli ultimi giorni. Una scelta giustificata forse dal fatto che ci sarebbe poco da dire in uno stato di attesa come quello attuale. Non mancano le opinioni dei tifosi che avrebbero preferito sentire ugualmente qualche parola in più di rassicurazione.
Subito dopo l’omologa, però, arriverà il momento in cui si dovrà iniziare a parlare di programmi e prospettive. Concetti che solo in uno step successivo potranno essere legati ai nomi di dirigenti, tecnici e calciatori. Al di là delle perifrasi di circostanza, i sostenitori amaranto si aspettano di conoscere alcuni concetti semplici. Le domande sono essenzialmente due: quali sono gli obiettivi per il futuro della Reggina e con quale strategia economica si intende provare a raggiungerli. Un anno fa la tifoseria è stata pronta, da subito, a sostenere a scatola chiusa chi aveva salvato la squadra dal fallimento. Ha sognato quando gli è stata prospettata una stagione con Inzaghi al timone e diversi nomi importanti in rosa. Si è schierata in larghissima parte al fianco del club quando c’è stato da stringere i denti e intraprendere un percorso di risanamento economico che qualche problema a livello strettamente calcistico l’ha creato (la penalizzazione ne è un esempio).
Per rafforzare questo rapporto sarà necessario che si parli con quella chiarezza e trasparenza che, in fondo, sono caratteristiche che il nuovo corso della Reggina ha inteso da subito mettere in rilievo come capisaldi della propria mission. Il passo successivo sarà entrare nei dettagli della programmazione tecnica. A lungo dalla Reggina si è ribadita la centralità nel progetto del direttore sportivo Massimo Taibi e dell’allenatore Filippo Inzaghi. Oltre alle parole ci sono anche i fatti, considerato che entrambi hanno un contratto fino al 2025. I due responsabili del progetto tecnico provengono da un’annata in cui la squadra ha centrato l’obiettivo che gli era stato chiesto. Anche per loro, verosimilmente dopo l’omologa, arriverà il momento di un confronto con la società in cui si parlerà concretamente della progettualità che si vuole mettere in campo. A quel punto si passerà probabilmente al nocciolo della questione, ossia la definizione degli obiettivi e le scelte parallele. Una Reggina che, ad esempio, dovesse puntare a migliorare il settimo posto avrebbe l’onere di dover aumentare il budget, non certo basso, della stagione appena conclusa. Dopo tanto silenzio, dunque, si confida di poter sapere presto cosa vorrà fare la Reggina “da grande”.