Reggiana, Viali: «Saremo squadra camaleontica. Gondo? Pressione ambientale può influenzare»
L’allenatore della Reggiana William Viali si è presentato in sala stampa per fare il punto sul momento che sta attraversando la squadra.
«Rientri? Il loro reintegro nello spogliatoio è abbastanza relativo, poiché hanno da sempre condiviso la quotidianità sia con i compagni che con me. Chiaramente hanno lavorato a parte per un bel po’ di tempo e la loro condizione non è ottimale: Kabashi ha avuto un problema che l’ha condizionato per tutto il precampionato, Pettinari ha giocato le amichevoli estive ma sono le partite vere a determinare la condizione. All’inizio della stagione non volevo che si creasse questa situazione con 28 giocatori a disposizione perché non si possono formare delle differenze all’interno del gruppo e sappiamo già che cinque di questi ragazzi non potranno prendere parte alla gara. Il problema è una questione numerica… Ho parlato con i ragazzi e sanno che ci vuole tanta intelligenza. Non si può abbassare il livello e non si può fare come all’asilo, giocando un po’ per uno. Bisogna essere elastici e intelligenti.
Sono sempre state tutte scelte della società. Non entro nel merito e lo sapete. Si prende atto della decisione e si cerca di ottimizzare la situazione.
KABASHI? È un centrocampista con molta qualità. Oramai la mia idea di gioco è chiara e sapete che è possibile variare, soprattutto a centrocampo, di partita in partita. Ovviamente cerco di mettere i calciatori a proprio agio per esaltare le loro qualità.
Avvio di stagione? Non è giusto dire che soddisfa perché potevamo sempre fare di più. Però per quello che è il nostro obiettivo siamo in carreggiata, a due punti dai playoff e uno sopra i playout. In questo momento, rispetto ad altre squadre che vengono enfatizzate, stiamo vedendo le cose in modo più scuro, ma secondo me ci troviamo in una buona posizione. Questa è la Serie B… Bisogna esserne consapevoli. Sono estremamente soddisfatto di allenare questo gruppo: i ragazzi non mollano mai.
Sosta? Sì, forse tutto ciò è dovuto anche dal precampionato un po’ burrascoso con i giocatori che arrivano dopo la sosta e successivamente accusano dei problemi. Dobbiamo sempre gestire questo tipo di situazioni. Ad oggi, poter arrivare alla prossima gara con il Frosinone con 23 giocatori di movimento a disposizione non sarebbe male anche per creare una certa continuità.
Partiamo dalle prime quattro partite dove si è vista più qualità: dopo la prima sosta non abbiamo cambiato nulla, a parte la gara con lo Spezia. Sotto l’aspetto del possesso non ho mai cambiato nulla. Ci può essere una rotazione, al massimo, per andare a contrastare più velocemente. Queste rotazioni, al di là dell’aspetto numerico, sono relative. Se con il passare del tempo diventiamo meno spumeggianti, io agisco e non resto ad aspettare. L’unica partita che considero brutta è quella con la Salernitana e i ragazzi lo sanno. Il percorso, anche in base ai numeri, è corretto. Il problema sono i punti in classifica. Che cos’è che determina i punti in classifica? Sono le due aree. Dobbiamo sicuramente fare il salto di qualità.
Abbiamo preso otto pali, proprio per questo motivo dico che bisogna saper fare la differenza nelle due aree, in attacco e in difesa. Il nostro rapporto tra occasioni concesse e gol subiti è elevato, in attacco bisogna chiaramente aumentare la percentuale di realizzazione.
Attacco? Sì, per me è legato alla mentalità. I giocatori offensivi utilizzati sono gli stessi, bisogna cambiare e migliorare la mentalità“.
Ho la necessità di accelerare l’inserimento di Girma, sapevo anche io che non lo avrei ritrovato al top ma non lo considero un rischio per la squadra perché avevamo perso la qualità e i guizzi offensivi. E Girma è questo tipo di giocatore che con il guizzo e con l’idea ti può cambiare tutto. Poi, abbiamo fatto meno bene. Chiaramente Girma è da poco in gruppo, io pretendevo determinate cose e lui, magari per una scelta, ha fatto altro. Forse anche per una difficoltà fisica non è riuscito a dare il massimo. Maggio invece si vedeva che era in flessione già con la Salernitana, questa è una considerazione che ho condiviso anche con i giocatori».