L’attaccante della Reggiana, Cedric Gondo, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” nella quale ha parlato anche del suo arrivo in Italia:
«Sono nato e cresciuto in Costa d’Avorio non avevamo nulla, eppure eravamo felici. Giocavo in strada insieme ai miei fratelli. Con i sassi disegnavamo le porte ed esultavamo a ogni gol. Ho deciso che sarei diventato un giocatore guardando un discorso di Drogba in tv. In quegli anni c’era la guerra civile nel nostro Paese, lui trascinò la Costa d’Avorio fino alla prima storica qualificazione al Mondiale. Poi dagli spogliatoi aveva fatto un appello per fermare gli scontri. Fu ascoltato. Quell’episodio mi ha illuminato. Non è stato facile. A 14 anni sogni di diventare un giocatore, poi ti ritrovi in televisione e le persone ti fermano per chiedere le foto. Psicologicamente non ero pronto. Tornassi indietro non lo rifarei. Ma quella situazione mi ha aiutato a gestire le pressioni quotidiane. Non è stato facile, mi hanno accolto benissimo. Dico sempre che questo Paese è stata una salvezza, la fede mi ha aiutato».