Reddito di cittadinanza: in Sicilia solo uno su sei è stato avviato al lavoro
L’edizione online de “La Sicilia” ha riportato una statistica riguardante il Reddito di Cittadinanza e la nostra Regione. Da quando sono scattate le misure di protezione sanitaria, il ministero del Lavoro e poi la Regione hanno sospeso per i percettori di Reddito di cittadinanza l’obbligo di presentarsi agli appuntamenti già fissati presso i Centri per l’impiego per sottoscrivere il Patto per il lavoro o per definire il profilo personalizzato. Tali appuntamenti, è stato precisato, si sarebbero svolti online e gli interessati sarebbero stati contattati via Sms o mail e poi al telefono. Per questo l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, ha reso noti dei dati riguardanti il rapporto tra Reddito e persone avviate al lavoro. In tutta Italia su quasi 2,5 milioni di percettori di Rdc, solo 855mila (al netto di 50.810 esonerati, 14.563 rinviati ai servizi sociali e 71.214 che hanno abbandonato) sono tenuti a sottoscrivere un Patto per il lavoro, e di questi allo scorso 1 marzo lo avevano fatto appena 378.629. Alla fine, gli occupati risultano 65.302, cioè il 17,2%. Significa che i contribuenti pagano il sussidio a due milioni e mezzo di soggetti sapendo che gli occupabili sono solo un terzo e che il lavoro è stato trovato a uno su 40. Finora, quindi, il Reddito, come misura di politica attiva per il lavoro, è stato un flop. Per responsabilità non dei navigator, ma di un sistema che si è affrettato a erogare sussidi senza avere la stessa premura di potenziare i Cpi e di incentivare il mercato del lavoro e la ripresa delle attività economiche. Va meglio in Sicilia, che in questo quadro risulta la prima regione per occupati titolari di Reddito di Cittadinanza: 14.984 a marzo, pari al 16,1%. Un numero portato per mesi a vanto, ma senza convincere molto. Su 453.870 percettori a marzo (oggi sono più di mezzo milione) circa la metà è tenuta a stipulare il Patto per il lavoro, 210.870. Ma, tolti 13.230 esonerati, 7.588 inviati ai servizi sociali e ben 17.899 che hanno abbandonato (il numero più alto d’Italia), il bacino degli occupabili si è ridotto a 172.153. La metà, 93.243, ha sottoscritto il Patto e, come detto, per 14.984 è stato acceso un rapporto di lavoro.