«È ingenerosa, falsata nella sua ricostruzione e infondata nei fatti, la rappresentazione secondo la quale, nell’ambito della campagna vaccinale, le Regioni procedono per conto proprio e senza un indirizzo unitario.
Va ricordato ancora una volta come le Regioni non abbiano stabilito che la Fase3 del Piano (insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, penitenziari, servizi essenziali) anticipasse la Fase2 (fragili e over 70): ciò, invece, è stato determinato a livello nazionale dalla struttura commissariale che, a sua volta, ha dovuto recepire le indicazioni dell’Agenzia regolatrice del farmaco che ha autorizzato il vaccino di AstraZeneca solo sulla popolazione under 65, mentre come è noto, nel resto del mondo non esiste questa limitazione. Così come è opportuno ribadire che, proprio nell’ambito della categoria dei servizi essenziali, le Regioni non hanno declinato un ordine di priorità, che invece era stato chiesto uniforme per tutto il Paese. E su questo punto non abbiamo mai ricevuto una risposta da parte della struttura commissariale».
«Al posto di sostenere polemiche, che mortificano migliaia di operatori sanitari ci aspettiamo vengano attivate tutte le procedure per autorizzare gli altri vaccini già disponibili (a partire dallo Sputnik V) e aumentare l’approvvigionamento nazionale delle fiale. Se ci fossero centinaia di migliaia di dosi a settimana, infatti, in ogni Regione non ci sarebbe neppure il problema di scegliere da dove partire!». Lo afferma l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.