E’ successo a Ravanusa in provincia di Agrigento. Da giorni Dario Musso, di 40 anni, aveva manifestato anche con atti molto duri tutta la sua disapprovazione sulle ordinanze che aveva bloccato in questi mesi la vita di tantissimi cittadini a causa della pandemia. Aveva anche bruciato la carta d’identità davanti ai carabinieri insultandoli. Dopo questo ultimo episodio con ordinanza del 2 maggio scorso il sindaco Carmelo D’Angelo aveva disposto un trattamento sanitario obbligatorio Tso nei confronti del giovane. L’ultima intemperanza uscire in auto con il megafono e chiedere a tutti di uscire e aprire i negozi è stata l’occasione per circondarlo e sedarlo portandolo in ospedale a Canicattì. Una decisione che, come riporta “Blog Sicilia”, la famiglia del giovane con in testa il fratello avvocato Lillo Massimiliano Musso non hanno alcuna intenzione di lasciare passare liscia. Dario Musso, come si sente nel video, invitava la gente ad uscire di casa perchè – secondo lui – non ci sarebbe nessuna pandemia in atto.
“A malincuore – ha dichiarato il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo – ho dovuto disporre il trattamento per i segnali pregressi di instabilità mentale che l’uomo aveva manifestato. In precedenti occasioni, infatti, si era reso protagonista di azioni che hanno messo in allarme la comunità ravanusa e si era scagliato contro un carabiniere che lo aveva fermato in un posto di controllo e lui aveva bruciato la carta di identità”.