Ranocchia: «Sono venuto a Palermo per andare in A. Piazza? No, non è più difficile»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista a Filippo Ranocchia.

Ecco le sue parole:

La Serie A l’aveva lasciata per riprendersela quanto prima, magari dopo sei mesi. Il suo arrivo a gennaio dall’Empoli, via Juventus, aveva rilanciato le ambizioni del Palermo in chiave promozione con un investimento importante che Filippo Ranocchia aveva ripagato subito con giocate e gol (4 nelle prime 5 gare) di categoria superiore. Un mese da marziano frenato da una lesione muscolare che non l’ha riconsegnato ai playoff nella versione migliore. Da “Super Pippo” a “Normal Pippo” c’è un divario da colmare. La scelta della maglia numero 10 tradisce l’intenzione di determinare. «Sono venuto a Palermo per andare in Serie A, vogliamo arrivarci il prima possibile: c’è una società che ha l’ambizione di tornarci».

I programmi del club parlano di miglioramento rispetto allo scorso anno. La piazza, invece, si aspetta la promozione. «Non credo sia stato un campionato negativo, siamo arrivati in semifinale playoff, a due partite dalla A. È ovvio che la promozione sia un obiettivo, lo era l’anno scorso e lo è quest’anno, quindi il miglioramento passa dalle posizioni in classifica».

Cosa non ha funzionato la scorsa stagione? «Risultati e prestazioni altalenanti, anche nelle stesse partite; ci siamo fatti rimontare spesso da situazioni di vantaggio. Tante gare in cui non siamo riusciti a tenere la concentrazione alta. È l’errore da non ripetere».

Da Corini a Mignani si è parlato spesso di problema mentale. Ma questa teoria secondo cui a Palermo è più difficile che altrove è credibile? «No, non è più difficile. È una piazza calda, calorosa con 30mila persone allo stadio, credo solo che ci siano più responsabilità, ma non è più difficile».