Ranocchia: «Ho percepito dal primo giorno quanto questa città non smetta di amare il Palermo»
Il centrocampista del Palermo, Filippo Ranocchia, si è raccontato in una lunga e interessante intervista rilasciata a Paolo Vannini per il Corriere dello Sport, oggi in edicola. Protagonista della vittoria sullo Spezia grazie ai suoi calci d’angolo decisivi, Ranocchia ha parlato del suo ruolo ritrovato, delle ambizioni personali e di squadra, e della responsabilità di indossare la maglia numero 10 rosanero.
Ha conosciuto il Barbera pieno ma ora c’è un po’ di scetticismo. «Senza vittorie è normale che il tifoso viva un momento di sfiducia, ma io ho percepito dal primo giorno quanto questa città non smetta di amare il Palermo. E lo si vede soprattutto in trasferta: spetta a noi trascinare la gente, sono certo che ne riporteremo in tantissimi allo stadio».
Nel nostro calcio sta emergendo una generazione di giovani centrocampisti che danno linfa anche alla nazionale. Per quanto in B, Ranocchia si sente di farne parte? «L’aspetto anagrafico dice questo, ho 23 anni e una carriera ancora da costruire; l’obiettivo è andare in A col Palermo, una volta che sarò in alto con questa maglia vedremo. Come calciatore so dove voglio arrivare, sono ambizioso ma consapevole che i risultati si raggiungono col lavoro».
Anche per questo allora non le ha fatto paura prendere la numero 10? Cos’è, una sfida, uno stimolo in più? «E’ una responsabilità verso questa maglia e questa società importante, che accetto di buon grado. Ho preso la 10 perché è il numero più bello di tutti, voglio dare un contributo importante alla crescita del Palermo. Il primo gol stagionale a Carrara? Io ci provo sempre, ma andrebbe bene anche un assist o qualunque cosa ci aiuti a proseguire la nostra corsa».