Ranieri torna ad allenare: «Cerco qualcosa che mi stuzzichi»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista a Claudio Ranieri.

Quasi centocinquanta giorni senza calcio. Un’eternità per Claudio Ranieri, mister 475 panchine in Serie A e tecnico italiano giramondo: dalla Spagna (Valencia e Atletico Madrid) all’Inghilterra (Chelsea, Leicester, Fulham, Watford), dalla Francia (Monaco, Nantes) fino alla nazionale greca. «La panchina in sé non mi manca – racconta il 72enne allenatore romano – perché ho sempre seguito le mie squadre in piedi, a bordo campo. E quelle dei giardini o davanti ai cantieri non fanno proprio per me…». Sir Claudio, dopo la salvezza conquistata con il suo Cagliari, in estate si è ricaricato in Calabria.

Adesso che le vacanze sono finite, non le viene voglia di tornare in campo?
«L’adrenalina del calcio un po’ mi manca e qualche telefonata l’ho ricevuta, anche dall’Italia. Però…».

Però…
«La tentazione di tornare subito c’è stata, lo ammetto, ma alla fine ho resistito. La mia idea resta la stessa di fine maggio: aspetto un’avventura che mi stuzzichi, qualcosa di simpatico, preferibilmente una nazionale europea. A livello di club penso di aver chiuso, ma poi sapete com’è strano il calcio: mai dire mai…».

Com’è la lotta scudetto vista dalle vacanze?
«Resto dell’idea che l’Inter sia la favorita per il titolo. I nerazzurri sono campioni d’Italia in carica e hanno due alternative per ruolo, non a caso Inzaghi sta ruotando i suoi giocatori. Però mi aspetto un campionato molto più combattuto degli ultimi».

Se si vuole divertire, quali squadre segue in televisione?
«Alterno Premier e Serie A, ma prediligo le squadre che vanno in avanti velocemente e con pochi passaggi. Quando vedo un possesso palla lento e nella propria metà campo, cambio canale. Io non ho mai costruito dal basso con le mie squadre e vedo che la tendenza in Serie A sta diminuendo. Ma avete mai visto una squadra di Klopp che si passa la palla davanti alla propria area? No, Jurgen ha sempre praticato un calcio diretto: quello che piace a me, che sono cresciuto nel basket. In Italia mi divertono il Napoli di Conte, il Parma di Pecchia, la Lazio di Baroni e anche la Juve di Motta quando gioca veloce. In Inghilterra tifo per il Chelsea, che è allenato da Maresca e a suon di milioni si è comprato il futuro arruolando i migliori talenti».

L’allenatore numero uno al mondo?
«Facile: Ancelotti. Carletto è un mago, trova sempre il mix giusto tra le sue stelle».

Se pensa alle squadre in lotta per la salvezza, quale giocatore la intriga di più?
«Il Parma ha dei talenti interessanti, Bernabé e Bonny su tutti. E quanto è bravo Man».

È ancora possibile un nuovo trionfo a sorpresa come quello del suo Leicester?
«A me piacciono i sogni, quindi me lo auguro. Lo scorso anno si parlava del Girona, che però è un club della galassia City. Mi sta simpatico il Brest, a punteggio pieno in Champions».