Intervenuto ai microfoni de “Il Giornale di Sicilia” Slobodan Rajkovic si è così raccontato: «Mia gioventù a Belgrado è stata difficile. Da bambino non capivo quello che succedeva ai tempi, ma se penso ai bombardamenti del 1999 non posso andarne fiero. Però guardando i miei bambini, penso che non potranno crescere con la forza mentale che ho io. La vita mi ha insegnato ad andare avanti e a superare tanti ostacoli. Penso inoltre ai tanti compagni di squadra provenienti da parti differenti della ex Jugoslavia. Stiamo insieme tutti i giorni, i nostri figli vanno a scuola insieme e non facciamo certo distinzioni. Quanto a accaduto in quegli anni è stato stupido».