Rais: «ADICOSP preso un abbaglio, ecco a chi mi riferivo. Su Mignano preciso…»

Intervistato ai microfoni di “Restodelcalcio.com” Giovanni Rais, ds del Savoia, si è espresso in merito alla risposta da parte dell’associazione direttori sportivi. Ecco alcune sue parole: «Credo che abbia fatto un collegamento sbagliato, travisando probabilmente le mie parole, collegando a Marco Mignano il discorso sulla figura del diesse. – ha esordito Rais – Colgo l’occasione per precisare che il lavoro svolto da quest’ultimo al Savoia, ma più in generale con la famiglia Mazzamauro in questi anni, sia sotto gli occhi di tutti. La mia opinione sulla figura del diesse, che il Savoia cerca, non è riferita a lui e le mie parole volevano semplicemente chiarire la tipologia di direttore sportivo che vogliamo. Credo siano state fatte deduzioni scorrette, Mignano era in società ben prima di me e il discorso sul futuro è avvenuto tra lui e la proprietà, io non potevo sicuramente entrare in queste dinamiche gestionali. Credo che ognuno sia libero di esprimere il proprio parere, non volevo accusare nessuno ma esprimere un pensiero, non capisco in che modo abbia leso l’immagine di qualcuno, anzi piuttosto credo che il sig. Morrone sia entrato in questioni personali del club. – prosegue Rais – A tal proposito voglio ricordare che il Savoia ha sempre operato in sinergia, come un team, con operazioni chiuse da Renato Mazzamauro, altre chiuse da me e tante altre invece da Marco Mignano. Abbiamo sempre lavorato assieme senza alcun tipo di problema, in base a quanto detto da Morrone oggi dunque la posizione dovremmo lasciarla vacante, invece io riconosco l’essenzialità del ruolo all’interno del nostro progetto sportivo. Nelle mie parole, inoltre, mi riferivo a tutti quei direttori che non hanno il titolo per espletare questo ruolo, noi infatti stiamo cercando proprio qualcuno che abbia tutti i requisiti e le qualifiche, per questo mi sembra quasi superfluo spiegare l’ovvietà. Da parte mia massimo rispetto per le associazione di categoria, so benissimo che tanti direttori che svolgono regolarmente la formazione cercando di crescere e migliorarsi, in alcuni casi vengono anche scavalcati da ex calciatori a livello di punteggi. Il mio discorso sulla figura destinata a sparire era chiaramente riferito a tutte quelle persone che non hanno abilitazione per svolgere il ruolo di diesse, nei dilettanti magari si vede poco questa cosa ma credo che sarebbe assolutamente positivo che anche in determinate categorie ci sia una formazione al riguardo. Spesso la fase di campo è ben radicata, ma manca tutta quella parte a livello di spese e bilanci che sicuramente un corso di formazione può darti».