Radrizzani, l’uomo che può aiutare il calcio italiano: «In estate volevo la Salernitana»

Andrea Radrizzani, attuale proprietario del Leeds ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “Panorama” parlando di tanti temi, tra Premier League e calcio italiano.

Ecco qualche estratto:

Radrizzani rappresenta in carne ed ossa il detto latino «nemo profeta in patria»; lui, uno dei massimi imprenditori del mondo nel campo della gestione dei diritti tv e non solo, nel nostro paese fatica a fare affari e quindi a farsi conoscere. Ma la competenza ed i risultati ottenuti all’estero (la sua Eleven chiuderà l’anno con l’ennesimo bilancio in attivo mentre altre realtà, come Dazn, hanno bilanci con un negativo molto pesante) rendono facile ed obbligatoria la domanda: come valuta la gestione dei diritti tv della nostra Serie A? «Verrebbe da dire che la cosa è stata gestita “all’italiana”. C’è un desiderio di cambiamento, ma poi non si cambia e le cose vengono fatte alla stessa maniera. Io ho presentato a uomini della Lega Calcio un documento con una nuova, più moderna, più democratica e più digitale, gestione delle immagini del nostro calcio all’estero. Questo progetto è finito in un cassetto ed il presidente non lo ha mai visto. Nel passato quando esisteva un management diviso e dei club divisi che non davano una delega forte ai dirigenti succedeva che la gestione risultava approssimativa, la speranza è che la situazione possa cambiare nel prossimo futuro»

«Non cerco la gloria in Italia, forse non cerco nemmeno la gloria in generale, cerco di fare bene il mio lavoro, ovunque sia. Ho dei progetti importanti su cui sto lavorando: la crescida di Eleven, una crescit step-by-step in un campo dove in passato alcuni colossi non sono riusciti ad arrivare dove siamo ora. Siamo piccoli in Italia ma all’estero abbiamo grandi spazi. C’è poi una start up, Live Now legata alla musica ed all’intrattenimento, nata da poco ma già in grado di posizionarsi ai vertici del mercato mondiale in questo settore con un modello pay-per-view. La settimana prossima faremo il primo concerco in Italia in metaverse con una giovane musicista, Bigmama. Una sorta di test per poi partire definitivamente al livello internazionale».

Perché non compro un club italiano? «In realtà ci ho provato. La Salernitana è stata al centro dei miei pensieri estivi. Ho fatto un’offerta d’acquisto. Non ho mai avuto neanche una risposta; nemmeno un “No, grazie”. Questo è il male del paese. Poi ci sono club con dei livelli di indebitamento troppo elevati, per cui diventa impossibile interessarsi per poterli acquistare e riportare ad un livello economico e sportivo valido. Diverso è stato il discorso con il Leeds. L’ho acquistato per 100 milioni ed ora ne vale 400, ed è tornato in Premier League»