“Gli dici Palermo e gli brillano gli occhi per l’emozione, come se si parlasse dell’Ascoli dei miracoli o del suo amato Lecce. Nel capoluogo siciliano, Mimino Renna, 81 anni, ha vissuto una delle tappe più importanti nella sua lunghissima carriera professionistica, di calciatore prima e poi di allenatore. In vista della sfida di domenica sera al Via del Mare tra Lecce e Palermo non potevamo non sentire il parere di un doppio ex illustre come Renna, un signore del calcio. «Sarà uno spettacolo nello spettacolo, da non perdere per nessuna ragione – attacca il campione d’Italia del 1964 con il Bologna di Fulvio Bernardini e poi vincitore di tanti campionati con Lecce, Ascoli, Brindisi e Taranto -. Si affronteranno due tra le squadre più forti della serie B e questa partita servirà ad entrambi gli allenatori per capire a che punto è il processo di crescita tattico e atletico. Le squadre daranno il massimo, al resto ci penseranno le due tifoserie che da anni sono gemellate. Al di là del risultato finale, Lecce-Palermo sarà uno spot per il calcio italiano». Sul Lecce è informatissimo… «La squadra di Liverani ha cambiato il modo di giocare rispetto alla scorsa stagione, ora si predilige uscire dalla linea difensiva con la palla al piede. Una delizia per gli appassionati di calcio. Complimenti a Liverani per l’ottimo lavoro che sta svolgendo sulla panchina giallorossa». Mimino Renna da anni ha un occhio particolare anche per il Palermo che ha allenato per due stagioni di fila in serie B, dal 1981 al 1983. Il gioco fantasioso e spregiudicato dell’allenatore leccese, unitamente alle qualità tecniche di Gian Piero Gasperini, Antonio Lopez, Giampaolo Montesano e il bomber Gianni De Rosa, sono ricordati nel capoluogo isolano. Gliene parli e si commuove. «A Palermo non ho vinto il campionato ma le due stagioni vissute in quella stupenda città hanno segnato la svolta della mia carriera tecnica. A Palermo ho vissuto per la prima volta il vero professionismo da allenatore grazie ad una grande società, a calciatori straordinari e ad una città che mi ha fatto sentire sempre a casa. In due anni non sono mai riuscito ad offrire un caffè ad un tifoso, è sempre accaduto il contrario. E quando sono andato al ristorante con la famiglia non non ho mai pagato il conto, anzi spesso il cameriere si avvicinava al tavolo per offrire anche una bottiglia di champagne. Avevamo formato un gruppo straordinario e pensate che quasi ogni domenica sera, con i calciatori e le loro famiglie, andavamo a mangiare tutti insieme a Mondello. Anche dopo le sconfitte. Erano altri tempi, ora certi valori non esistono più. Mi tengo stretta la mia epoca e domenica sera sarò ben felice di assistere allo spettacolo del Via del Mare»”.
Questo quanto scrive l’edizione odierna de il “Quotidiano di Puglia” sul match Lecce-Palermo in programma domenica alle ore 21.