L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla gara che l’Italia giocherà stasera contro la Macedonia del Nord.
Il gesto tecnico, ma anche il duello. Servirà tutto, secondo Luciano Spalletti, questa sera alla sua Italia per superare l’incubo della Macedonia del Nord. Perché dall’esordio sulla panchina azzurra del nove settembre alla gara di oggi all’Olimpico è una nazionale diversa e «anche io sto imparando a comportarmi nelle nuove tempistiche di lavoro, modificando quanto fatto in passato», ha detto ieri il ct che non ci ha girato tanto intorno su cosa vuole vedere dalla sua squadra: «Si possono fare duemila discorsi, però poi bisogna andare a vincere e fare una buona prestazione. È l’unica cosa che conta». E per questo ha parlato anche di un’Italia che sia «all’altezza della propria storia», con il bisogno di avere «gente forte e con un carattere forte». Soprattutto dopo i tanti ko che nel corso della settimana hanno stravolto le convocazioni.
«Ma nel calcio siamo abituati a queste situazioni che possono capitare. Gli infortuni esistono, ma a me fa piacere veder ruzzolare la palla quando sono sul divano di casa, quindi spero si giochi sempre di più – ha detto il ct -. Ragiono al contrario degli altri». E forse anche per questo, qualora ci fosse un calcio di rigore, la speranza di Spalletti è che a batterlo sia proprio Jorginho. L’uomo che lo sbagliò con la Svizzera ormai due anni fa, complicando il percorso dell’Italia verso i Mondiali in Qatar, dai quali poi rimase estromessa. In conferenza stampa, però, ha provato a responsabilizzare il centrocampista dell’Arsenal: «L’ho conosciuto personalmente in questi giorni e mi ha fatto un’impressione incredibile – ha esordito -. Per la personalità e la qualità che ha mio aspetterei che, se ci fosse un rigore, vada lui a prendere il pallone. Sono certo che non si tirerebbe indietro».