L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Argentina e Messico in programma oggi.
Gerardo Martino, detto El Tata, è molto contestato in Messico. L’altra sera i tifosi lo hanno fischiato prima della partita con la Polonia. Ma stasera ha una grande occasione, da fiero cittadino argentino e da ex commissario tecnico dell’Albiceleste: strappare Messi, nato a Rosario come lui, dal Mondiale al quale era stato indicato per ragioni elettive come legittimo proprietario. I due tra l’altro hanno un ottimo rapporto. I bene informati hanno sottolineato la coincidenza: Martino ha allenato sia il Barcellona sia l’Argentina nel periodo in cui le segnalazioni di Messi non potevano non essere considerate. E in tutt’e due le esperienze Martino ha fallito. Oggi però è solo una questione tra Argentina e Messico: alcuni tifosi, incrociatisi per le strade di Doha, si sono picchiati un paio di sere fa, provocando la prima rissa della storia di Qatar 2022. La speranza è che le tensioni della partita non generino nuovi incidenti: l’attenzione alla sicurezza sarà più alta del solito.
L’ATTESA. Arbitra il nostro Orsato, dopo il buon debutto della partita inaugurale. E questa è una garanzia per chi vuole proporre calcio, come l’Argentina. Si gioca allo stadio Lusail, dove l’Argentina ha vissuto il suo incubo contro i sauditi. Questo è invece un elemento psicologico a sfavore per chi rischia di vedere gli spettri vestiti verde. Per evitare psicodrammi, Lionel Scaloni prepara una piccola rivoluzione tecnica e forse anche tattica: fuori Romero, difensore colpevole, fuori il terzino Tagliafico, fuori il Papu Gomez. Nessuno tocchi i senatori. «Posso cambiare qualcosa, anche nella strategia – ha ammesso il ct – ma non snatureremo la nostra identità per una sconfitta dopo 36 partite senza perdere». E’ possibile che l’Argentina riparta da un 4-3-3 più equilibrato, con l’inserimento di Mac Allister a centrocampo. Dybala? Sempre panchina. Messi e Di Maria affiancherebbero nel tridente Lautaro, che alla vigilia si presenta con un sorriso rassicurante: «Vogliamo rendere orgogliosi i tifosi argentini. Finora non ci siamo riusciti ma dobbiamo restare calmi. Molti di noi sono al primo Mondiale, io per primo, può capitare un momento di difficoltà. Afrronteremo questa “finale” con la certezza di vincerla».