L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi del Mondiale in Qatar tra Marocco e Portogallo.
Gioca o non gioca? Probabilmente anche sta volta non lo farà dal fischio d’inizio, ma subentrando anche a gara in corso, contro l’ermetico Marocco del pragmatico Walid Regragui, Cristiano Ronaldo potrebbe rivelarsi decisamente più utile per i destini del Portogallo rispetto a quanto avvenuto martedì scorso, quando la sua apparizione in campo è arrivata a risultato ormai blindato, con i lusitani già sul 5-1, a una ventina di minuti scarsi dal termine. Prendere o lasciare. A CR7 non rimane altro che aspettare il suo momento e cercare di sfruttarlo al meglio per restaurare le antiche gerarchie in tempo per l’epilogo da sogno. L’approdo alle semifinali l’ha già sperimentato nel primo dei cinque Mondiali disputati in carriera, nell’ormai lontano 2006, quando a dargli il brusco risveglio si presentò la Francia di Zidane.
Ora si ripresenta l’opportunità di rivivere il penultimo capitolo dell’unico grande torneo che gli manca da conquistare, ma bisogna battere il Marocco, risultato già indigesto a Belgio e Spagna. Stavolta la maggior mobilità del giovane compagno Gonçalo Ramos, che gli ha sottratto il posto nell’ultima sfida con gli elvetici, a cui rifilato una spettacolare tripletta, potrebbe non rivelarsi la miglior arma contro la serratissima retroguardia di nordafricani. E allora potrebbe servire uno specialista come lui, a cui inviare palloni in un ipotetico assedio finale. Magari lo spunto non sarà più quello di una volta, ma con i suoi 118 gol in Nazionale, il ragazzo di Madeira rimane la prima persona che viene in mente all’esperto ct lusitano quando ha un impellente bisogno di una rete.