L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle probabili formazioni del match delle ore 11 del Mondiale in Qatar.
“L’Argentina siamo noi”. Così aveva titolato il nostro giornale un paio di giorni fa. Perché la Seleccion è stata scelta e sarà anche spinta dagli italiani, fuori ma anche dentro il campo. Oggi, debutto contro l’Arabia Saudita ad Al Daayen, ecco allora che l’imbattuto e imbattibile ct da 36 incontri (a uno dal record di 37 dell’Italia) Lionel Scaloni, prima disprezzato e poi esaltato, porterà con sè l’esperienza da giocatore maturata da noi, alla Lazio e poi all’Atalanta. Sul campo saranno l’interista Lautaro Martinez e gli juventini Leandro Paredes e Angel Di Maria a portare quella italianità tradita dall’Azzurro da otto anni a questa parte.
Senza dimenticare il romanista Paulo Dybala che, se le condizioni fisiche migliori saranno recuperate e ce ne sarà bisogno, potrà tingere un po’ di giallorosso romanista la Seleccion. Ma l’italianità dell’Argentina (al di là del fatto che un recente studio ha stimato che tra il 65% e il 70% della popolazione ha qualche radice nel nostro Paese) tra i titolari la si può trovare anche in Rodrigo De Paul, esploso a Udine come Nahuel Molina, Cristian Romero lanciato dal Genoa per arrivare fino al Papu Gomez (in lotta con Mac Allister per il posto di Lo Celso, rimasto a casa per infortunio) idolo dell’Atalanta fino a quando non ha chiuso con Gasperini. Alla fine ben sette undicesimi di quella che potrebbe essere la formazione che oggi affronterà l’Arabia Saudita ha indissolubili legami con il calcio della serie A.