In patria sono già degli eroi. E per dei calciatori non capita spesso in Arabia Saudita. I giocatori che all’esordio nel Mondiale in Qatar hanno battuto 2-1 l’Argentina sono i nuovi idoli nazionali, a tal punto che il re Salman ha indetto una giornata di festa nazionale: scuole chiuse e lavoratori a casa. Se il calcio asiatico è in crescita, gli stipendi sono già ai livelli del calcio europeo. Anzi, in certi casi anche superiore. Il più pagato in assoluto del campionato saudita è l’argentino Ever Banega, che dall’Al-Shabab guadagna quasi 10 milioni di euro. Il saudita più pagato è Salem Al-Dawsar, che dall’Al-Hilal ne guadagna poco più di 3. L’uomo che ha punito l’Argentina col gol del 2-1. Lo seguono con 2,5 i compagni di squadra Abdullah Otayf e Salman Al-Faraj.
È l’Al-Hilal il club a farla da padrone, con sette sauditi tra i dieci più pagati. Non a caso è la squadra detentrice del titolo e quella con più scudetti in bacheca (18). E la società che garantisce alla nazionale lo zoccolo duro su cui Renard ha potuto costruire il successo sui sudamericani. Per i primi cento calciatori più pagati del campionato saudita i club spendono 139 milioni di euro lordi l’anno, non proprio una cifra da torneo di periferia. Da questo punto di vista la lega araba può vantare valori simili a quelli di una europea. L’Arabia Saudita, però, ha dimostrato in Qatar che anche sul campo la differenza con le nazionali storiche si sta riducendo.