Punti persi, due ko e porta aperta: il Palermo al Barbera non detta più legge
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che in casa non detta più legge.
Il secondo tour de force del campionato è iniziato come peggio non avrebbe potuto: in due sfide casalinghe contro squadre in zona retrocessione il Palermo ha raccolto appena un punto sui sei disponibili. Ci sono ancora tre partite in cui poter recuperare terreno, con il Parma a +6 a tentare una prima fuga (i rosa hanno ancora una gara in meno), ma sarà fondamentale invertire il trend soprattutto davanti a un Barbera che, nonostante una media spettatori vicina alle 25.500 presenze e un canto ininterrotto che accompagna i giocatori prima, durante e dopo la partita, ha smesso di essere quel fortino inespugnabile che ha contraddistinto la storia del club.
Con lo Spezia a salvare dalla sconfitta era stato un capolavoro al fotofinish di Stulac, con il Lecco il miracolo non è riuscito e i blucelesti hanno centrato l’impresa in viale del Fante 55 anni dopo l’ultimo confronto (anche quello vinto), favoriti dall’imprecisione generale e dalle amnesie difensive degli avversari. Fattori che stanno diventando una triste ricorrenza delle ultime settimane: al fischio finale di Piccinini dagli spalti si sono levati i primi fischi del campionaro, sintomo dell’insoddisfazione maturata per aver lasciato tre punti alla (ex) cenerentola della Serie B. Lo stesso Corini, che in 14 mesi alla guida dei rosa non era quasi mai andato sotto la curva a fine partita, si è recato di fronte ai tifosi con tutti i giocatori, catechizzati in cerchio dopo un ko pesante ma per il quale l’occasione del riscatto arriverà già sabato a Genova.
La differenza di rendimento tra mura amiche e «nemiche» è forse il maggiore paradosso dell’avvio di stagione del Palermo, che ha raccolto 7 punti in cinque uscite interne (due vittorie, un pari e due sconfitte) e 13 in altrettante gare esterne, pareggiando solo all’esordio a Bari. Le ambizioni del precampionato hanno portato i tifosi a riempire in massa gli spalti fin dalla prima giornata sia dentro che fuori casa, con 127.992 spettatori complessivi al Barbera e i settori ospiti quasi sempre pieni fino all’ultimo posto, ma in particolare dopo la sosta di ottobre la squadra ha faticato più del previsto: la rimonta con lo Spezia aveva in parte nascosto i campanelli d’allarme per un numero insolito di errori, due dei quali costati altrettante reti; con il Lecco i giocatori sono nuovamente finiti sorto di due e hanno ritrovato ordine e schemi quando ormai era troppo tardi.