Punti, gol a grappoli e terzo posto. Baldini ha messo le ali al Palermo
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo di Baldini con punti e gol a grappoli.
Quasi due punti di media a partita e un finale in crescendo. L’acuto di Baldini è il punto di forza del Palermo, in questa rincorsa all’ultimo posto utile per la Serie B. La insegue il club e la insegue lui, l’allenatore tornato in Sicilia per destino, chiamato a riscattare anche se stesso. Ai play-off, una delusione pesante l’ha avuta pure lui, quando il «sogno» era quello di portare la Carrarese in Serie B senza stipendio. Venne fermato ai supplementari in semifinale dal Bari, che quest’anno ha applaudito per aver centrato la promozione diretta.
Però il guanto di sfida l’ha già lanciato: «La prossima festa deve essere la nostra». E per festeggiare, la strada è tracciata. Va solo seguita, sulla base dei numeri di quanto fatto finora. Nel 2022, meglio del suo Palermo, hanno fatto solo il Bari e il Catanzaro. Una non sarà presente nel lotto delle contendenti per i play-off, l’altra sarà per forza di cose una delle favorite, contro cui i rosanero dovranno vedersela per centrare la promozione. Ma in 17 partite, Baldini è riuscito a raddoppiare i punti che aveva ereditato da Filippi: 33, come il tecnico partinicese, ma con meno partite a disposizione. In media, dunque, fanno 1,94 punti a partita in assoluto. È chiaro, però, che nella gestione attuale ci sia stato un punto di svolta, indicato da tutti nella «sfuriata» di Potenza.
Da allora, i punti raccolti sono 13 in cinque gare. Un campione ridottissimo, ma la media punti è schizzata a 2,6 a partita. Se l’effetto di quella sgridata dovesse durare nei play-off, allora il Palermo ha tutto per mettere paura anche alle favoritissime, le seconde dei tre gironi (Catanzaro, appunto, ma anche Padova e Reggiana). Questo senza contare la potenza di fuoco di un reparto avanzato che ha espresso tutto il suo potenziale, con Baldini in panchina: 39 gol segnati (più di chiunque nel 2022), 25 di questi in 8 partite casalinghe (per una media di oltre tre gol a partita al «Barbera»), una sola gara terminata senza marcature (lo scontro diretto di Catanzaro) e la consacrazione di Brunori, che sarebbe stato capocannoniere del campionato prendendo in considerazione anche solo le reti realizzate sotto la guida del tecnico toscano.
Nelle ultime partite, si sono visti numeri da grande squadra anche a livello difensivo. Perché dopo le distrazioni nel 5-2 inflitto al Taranto (con qualche «discussione» tra Marconi e De Rose proprio
in merito ad uno dei due gol incassati), il Palermo ha chiuso la propria porta. Zero reti concesse al Picerno, zero reti concesse al Monopoli e, per chiudere in bellezza, zero reti concesse al Bari nella festa del «San Nicola» con oltre 25 mila spettatori pronti a festeggiare il ritorno in Serie B dei pugliesi. Qualcosa di inedito per Baldini, che della fase difensiva non fa certo un punto di forza all’interno del suo gioco. Eppure, nel momento clou del campionato, il suo Palermo si è riscoperto granitico pure dietro, senza dimenticare che in casa vanta la seconda miglior difesa del girone (con 9 gol subiti, solo uno in più del Taranto). Numeri da «big», sebbene sia sbocciata tardi. Perché è chiaro che nel cammino di Baldini ci siano stati intoppi e che alla fine l’allenatore sia dovuto scendere a compromessi.