Psg Femminile: Hamraoui costa il matrimonio ad Abidal

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso che ha travolto il Psg femminile.

C’è un altro colpo di scena inatteso nella sorta di telenovela criminale che travolge da ormai tre settimane il Psg femminile. Un intrigo cominciato il 4 novembre con l’aggressione della centrocampista Kheira Hamraoui, presa a sprangate alle gambe da due uomini in passamontagna, ma poi ramificatosi tra scenari di vendette sportive, amicizie pericolose e intrallazzi di cuore. Tirando in ballo anche l’ex d.s. del Barcellona, Eric Abidal. E soprattutto la moglie Hayet che ieri ha annunciato l’intenzione di chiedere il divorzio, dopo aver scoperto che l’ex terzino la tradiva proprio con Hamraoui.

La signora Abidal è venuta a conoscenza del tradimento solo grazie alle indagini. Gli inquirenti infatti hanno appurato che una scheda telefonica di Kheira era intestata proprio a Eric. Lui, messo alle strette dalla moglie, ha confessato la relazione adultera, che risale almeno a quando la giocatrice del Psg era al Barça, durante il biennio di direzione sportiva di Abidal, tra il 2018 e il 2020. La 31enne, nelle ore successive all’aggressione, ha utilizzato proprio il telefonino in questione per chiamare Abidal, tra l’altro chiedendogli, secondo la ricostruzione dell’Equipe, se Hayet avesse potuto essere all’origine dell’agguato. Anche per questo, è sfumata la pista della vendetta sportiva della 26enne Aminata Diallo, collega e amica della Hamraoui.

La sera dell’agguato, dopo una cena di squadra, Kheira rientrava in macchina con Diallo che però non è stata picchiata. L’auto tra l’altro potrebbe essere stata seguita con una cimice. Un metodo, secondo gli inquirenti, da criminalità organizzata. Aminata non è stata incriminata dopo 36 ore di interrogatori in commissariato a Versailles, e mercoledì sera si è fatta fotografare sorridente alla serata di lancio della biografia a fumetti dell’amico Kylian Mbappé, a Parigi. Nel frattempo si stringeva il cerchio intorno a Abidal, costretto invece a confessare la tresca amorosa alla moglie che ieri, tramite avvocato, ha comunicato l’intenzione di divorziare, e di farsi interrogare quanto prima per chiarire la sua estraneità ai fatti. La vicenda tira in ballo anche un pregiudicato, già in carcere a Lione per racket e atti di barbarie e tortura, sospettato di aver contattato a fine ottobre altre tre giocatrici parigine, screditando Hamraoui con cui sosteneva di aver avuto una relazione triennale. Ma il trentenne, amico di Diallo, ha negato ogni addebito. In attesa del prossimo colpo di scena, l’indagine continua.