Proteste per l’acquisto di giocatore condannato per stupro, il club ci ripensa: “Ci siamo sbagliati”

Il calcio spesso riesce a superare tanti steccati e a far guardare oltre le proprie convinzioni, si sa. Ma ci sono situazioni e vicende che vanno ben oltre il rettangolo verde. A rendersi conto di questa cosa è stato il Raith Rovers nei giorni scorsi.

La squadra scozzese, che milita in Scottish Championship, aveva acquistato il calciatore David Goodwillie ma è stata costretta a licenziarlo poche ore dopo. Motivo? Le proteste contro il club di tifosi, sponsor e delle giocatrici della squadra femminile. La motivazione di questa sollevazione popolare? L’atleta è stato condannato per aver violentato una ragazza nel 2011.

In una nota ufficiale pubblicata nelle scorse ore il proprietario del club ha dichiarato: “Vorrei scusarmi sinceramente con i nostri fan, sponsor, giocatori e l’intera comunità del Raith Rovers per la rabbia e l’angoscia causate negli ultimi giorni. Ci sbagliavamo. Quando abbiamo preso la decisione iniziale abbiamo pensato solo alla cosa prettamente calcistica e non a cosa avrebbe significato per il club e per la nostra famiglia. In questi giorni abbiamo ascoltato quello che avevano da dire i tifosi e abbiamo hanno imparato una lezione dura ma preziosa”.

Il comunicato si conclude con la notizia del ripensamento sull’acquisto e sulla scelta di intraprendere un altra strada: “Ci rammarichiamo per questo episodio e ora siamo pienamente impegnati a fare le cose per bene. Posso confermare che dopo aver incontrato il direttivo, abbiamo deciso che questo calciatore non farà parte della squadra e che vedremo come risolvere la sua situazione contrattuale”.