Mentre il campionato di Serie B si infiamma, lo Spezia, sotto la guida di Luca D’Angelo, si prepara a uno scontro cruciale contro il Palermo, una sfida che promette scintille e emozioni. Al centro di questa battaglia calcistica, troviamo Petko Hristov, il capitano carismatico e colonna difensiva dello Spezia, noto per il suo spirito combattivo e la leadership indomita.
In questa intervista esclusiva concessa alla Gazzetta dello Sport, Hristov non solo riflette sull’impressionante inizio di stagione dello Spezia, ma apre anche una finestra sul suo personale approccio al gioco e sulla solidità difensiva che ha reso la sua squadra una delle meno battute del campionato. Con un’analogia giocosa che lo paragona a Giorgio Chiellini per la sua resilienza fisica, il capitano bulgaro sottolinea l’importanza di un lavoro di squadra coeso, che vede ogni giocatore impegnato tanto in fase di attacco quanto in difesa.
«Noi come la BBC? Allora io come Chiellini, visto che mi sono spaccato tre volte la testa. C’è anche Mateju che può giocare nei tre ruoli dietro, consentendo a tutti di tirare il fiato. Siamo la miglior difesa del campionato, ma di quegli otto gol subiti alcuni erano evitabili. In Serie B ci sono grandi attaccanti, penso a Coda, Iemmello o Tutino, che lo scorso anno mi ha fatto faticare parecchio. Ad oggi siamo in fiducia. Attacchiamo in undici e difendiamo in undici. Auguro a Sarr e Gori di guadagnare lo stipendio senza dover parare. Sono ragazzi che lavorano tantissimo. La fascia da capitano mi responsabilizza. Gol su piazzato? D’Angelo ci conta, poi Salvatore Esposito mette dei cioccolatini. Mio fratello gioca contro il Pisa? Non lo sapevo, devo chiamarlo. Spero che lui dia ad Alvini le gioie che non ho dato io. Con Thiago Motta salvezza fondamentale in Serie A».