Attraverso il sito ufficiale dell’Olbia, Alessandro Marino, presidente del club sardo, ha scritto una lettera aperta ai propri tifosi dopo le determinazioni del Consiglio Federale arrivate ieri e che hanno inserito il club bianco fra quelli impegnati nei playout. Ecco il contenuto della lettera: “Cari tifosi,
come avrete saputo, le sorti della stagione dell’Olbia passeranno da una sfida playout di andata e ritorno.
Ci aspettano due battaglie che anche definire finali sarebbe riduttivo. Un traguardo che dobbiamo centrare perché questa categoria ci appartiene e in questa categoria meritiamo di giocare anche il prossimo anno.
Pur accettando ma non condividendo il principio di mantenimento delle retrocessioni malgrado gli effetti devastanti della pandemia, ciò che resta tuttavia inspiegabile è perché, di fronte a un lasso temporale di oltre 60 giorni disponibili per concludere almeno la stagione regolare, si sia imposto solo a 12 club l’obbligo di giocare e ad altri 3 la condanna della retrocessione diretta.
Forse si sono voluti accontentare quei club che avevano interesse ad acquisire un risultato favorevole o a risparmiare sulle spese? Se da una parte si è tenuto conto dell’emergenza economica rendendo i playoff facoltativi, dall’altra si è disposto che 12 squadre giocassero il proprio futuro in 180’. Un’iniquità inaccettabile, che mortifica il principio del merito sportivo nel nome del quale la Federazione ha sbandierato la risoluzione assunta in Consiglio.
Con quattro scontri diretti da giocare in casa e 33 punti disponibili, dovremo conquistare la salvezza vincendo un doppio confronto da preparare in pochi giorni dopo un lunghissimo periodo di inattività.
Consapevoli di quanto sarebbe potuto succedere, ci siamo comunque portati avanti ottemperando a tutte le disposizioni contenute nel protocollo sanitario. Soprattutto grazie alla competenza, mi preme dirlo, di alcune eccellenze del territorio che hanno dimostrato di credere fortemente nell’Olbia e nel progetto societario.
Accanto al massimo impegno organizzativo e agonistico, intendo comunque preannunciare che la Società ha già disposto di adire le vie legali per tutelare in ogni sede i propri diritti e le proprie ragioni.
Ora testa al campo e all’obiettivo da conquistare.
Lo dobbiamo alla città e in special modo a tutti coloro che la maglia bianca la portano nel cuore”.