Prende forma la nuova Serie C. Sei gironi da 10 squadre, ciascuno poi una fase qualificatoria per promozione e retrocessione
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla nuova serie C.
«È un progetto fatto in tre: da me, da Paolucci e Marchi, Tutto fatto in Lega Pro, non per risparmiare sui costi ma con un entusiasmo crescente perché abbiamo visto prendere forma un’idea straordinaria». Francesco Ghirelli pubblicizza il progetto che ieri ha svelato durante l’Assemblea dei club a Firenze, ma in realtà descrive qualcosa di epocale. Un cambio di passo che smembra la Serie C a tre gironi da venti e la riformula con sei raggruppamenti (creati su base geografica, di prossimità e altri fattori di comune interesse, per esempio i derby). Ma il bello deve ancora arrivare. Nessuna promozione diretta, idem per le retrocessioni. Al saldo delle diciotto gare di ogni girone, le prime cinque classificate andranno nella poule promozione della fase qualificatoria (formando tre gironi da dieci squadre ciascuno) le ultime cinque col medesimo criterio comporranno i tre gironi della poule retrocessione. Non andranno a mani vuote: ciascuna squadra porterà in dote il cinquanta per cento dei punti accumulati nella prima fase. Il criterio di formazione di tutti i gironi rifletterà il piazzamento conseguito.
Doppio ruolo . Soffermiamoci su chi lotterà nella poule retrocessione. L’ultima classificata di ciascuno dei tre gironi scenderà in Serie D; le squadre dalla sesta alla nona posizione si sfideranno in gare di andata e ritorno (6ª contro 9ª e 7ª contro 8ª) per salvarsi: le sei perdenti retrocederanno. Chiuderanno la stagione le piazzate dalla 3ª alla 5ª posizione mentre le prime due classificate di ogni girone della poule retrocessione saliranno al contenitore playoff. E giocheranno per la promozione in B.
Nei tre gironi della poule promozione le prime tre classificate andranno direttamente alla finale insieme alla vincente della Coppa Italia di Serie C. Le squadre che si piazzeranno dalla 4ª alla 10ª posizione transiteranno nei playoff dove troveranno anche le sei squadre salite dalla poule retrocessione. In totale ventisette squadre che entreranno in gioco in tre turni, ciascuno in gara secca, e dovranno scremarsi prima a 16, poi a 14 e infine a 12: dalla sfida secca fra queste ultime usciranno le sei formazioni che raggiungeranno le nove della fase qualificatoria (prime tre di ciascun girone) e la vincente della Coppa Italia. In tutto sedici squadre in quattro raggruppamenti ognuno dei quali sancirà una promozione in Serie B.
Solo vantaggi. Non ci sono nei nella formula. «Dalla prossimità della prima fase, con i derby, con la possibilità di rodare le proprie ambizioni – spiega Ghirelli – la formula permetterà successivamente un confronto fra realtà geograficamente lontane ma qualitativamente importanti». Poi ci sono i vantaggi che scaturiscono dalla gestione dei diritti: cedibili per un ampio numero di pacchetti. «Il sistema è elastico e consente molte soluzioni». Numeri importanti. Si parte da un consenso e da un favore degli appassionati che scrive già numeri importanti. Per esempio sui social: soltanto analizzando l’ultima finale playoff tra Palermo e Padova, la Lega Pro è arrivata a un totale di 15,5 milioni di impression, visualizzazioni social e collaborazioni. «Col nuovo sistema – ne è certo il presidente Ghirelli – questi numeri lieviteranno».