In merito all’esito dei controlli effettuati sui 996 tra giocatori e membri dello staff delle 20 squadre della Premier League, sono solo due i positivi, di due club diversi. Un risultato incoraggiante se paragonato a quello della prima sessione che aveva evidenziato 6 positivi su 748 test, di tre club diversi (due di questi erano il Watford e il Burnley).
La Premier League dunque ha fatto il punto della situazione sui nuovi test a tappeto effettuati su giocatori e staff delle società del massimo campionato, effettuati tra martedì, giovedì e venerdì scorso. I tamponi (il numero degli stessi è stato aumentato per ogni club da 40 a 50) effettuati sui 996 tra giocatori e addetti ai lavori hanno evidenziato solo due casi di positività, appartenenti a due società diverse. Entrambi i tesserati si autoisoleranno per un periodo di sette giorni. I sei che erano risultati positivi nel primo turno di test, non sono inclusi in queste cifre, in quanto sono alle prese con il loro rispettivo periodo di quarantena.
Un risultato dunque che viene considerato comunque “incoraggiante” dai vertici del calcio inglese in vista del ritorno agli allenamenti di gruppo, previsti per mercoledì. Anche oltremanica dunque, come già accaduto in Bundesliga e come programmato in Spagna, si va verso la ripresa del calcio. Manca ancora il nulla-osta del Governo, ma c’è ottimismo in vista del ritorno in campo per la conclusione della Premier League che potrebbe riaprire i battenti a metà giugno. Bisognerà prima sciogliere anche i dubbi sui calciatori: non tutti infatti hanno ripreso ad allenarsi, come Kanté del Chelsea e Deeney del Watford, che hanno preferito non tornare ad allenarsi, temendo il rischio di nuovi contagi.