La tanto attesa sentenza del Tar è arrivata poche ore fa: il ricorso del Palermo è stato respinto. Confermato dunque il divieto di vendita dei tagliandi per assistere al match contro la Sampdoria, al “Renzo Barbera” potranno entrare soltanto abbonati e tifosi ospiti. Insomma, una domenica tra “pochi intimi” voluta dal prefetto del capoluogo siciliano. Non è bastato dunque giocare un turno a porte chiuse, ovvero quello contro l’Atalanta, per archiviare gli incresciosi episodi di Palermo-Lazio 0-3. Anche la sfida contro i blucerchiati è stata infatti definita “a rischio”, della serie: è meglio prevenire che curare.
Una decisione che ha in sé dell’assurdo, definita dal presidente Maurizio Zamparini tipica di «un Paese allo sfascio». Una scelta difficile da mandare giù, specialmente in vista di una sfida fondamentale in ottica salvezza come quella contro la Sampdoria. Sì, perché la gara in programma domenica pomeriggio al “Renzo Barbera” sarà l’ennesima finale di questo campionato sciagurato. Il mezzo passo falso di due turni fa contro i bergamaschi aveva fatto temere il peggio, ma la convincente vittoria ottenuta in trasferta a Frosinone ha riacceso le speranze di tutto l’ambiente, lanciando letteralmente i rosanero all’inseguimento del Carpi.
Carpi che dal canto suo farà visita alla Juventus già Campione d’Italia, ma con tanta voglia di festeggiare lo scudetto davanti ai propri tifosi con un successo. Un successo che in molti si augurano porti la firma, con tanto di dedica alla sua ex squadra, di Paulo Dybala. È vero, questa è un’altra storia, ma alla luce di tutto ciò ecco spiegato perché la partita contro i blucerchiati assume un sapore tutto particolare rispetto alle precedenti gare disputate quest’anno dai siciliani.
Il Palermo di Davide Ballardini è chiamato adesso al banco di prova più importante di tutta la stagione e di fronte a sé avrà un avversario ch, nonostante sia già salvo, ha già annunciato che non farà sconti. Com’è giusto che sia d’altronde. Ancora una volta, come sette anni fa, Palermo-Sampdoria diventa il crocevia di un intero campionato. Nel 2009 in palio c’era un posto in Champions League, quest’anno un posto in serie A. Obiettivi opposti, stessa importanza se non di più. Dimentichiamoci però i 38 mila tifosi rosanero presenti sugli spalti dell’ex Favorita in quel lontano 31 maggio.