Intervenuto ai microfoni de “Il Secolo XIX”, Cesare Prandelli ha commentato ai microfoni de Il Secolo XIX, il complicato momento dell’Italia in questo periodo di emergenza per il coronavirus: «Gli esperti dicono che buona parte delle regioni sarà pronta a ripartire per metà giugno? E allora aspettiamo sino ad allora pure per il calcio. Sono sicuro che si ripartirà, tutti lo vogliamo, ma non capisco la fretta. Se i contratti slitteranno un po’ non è un problema. E non lo sarebbe se invece di tornare ad allenarsi a inizio maggio si aspettassero altri 15-20 giorni. Serve il giusto tempo per far attenuare il dolore. Altrimenti da un lato si conteranno 500 morti al giorno e nella stanza a fianco si penserà ad uno spettacolo da riproporre. E poi se ci sono ancora dubbi, se ci devono essere tutti questi limiti, come i turni per le docce e per mangiare, forse non siamo pronti. Gli esperti dicono che buona parte delle regioni lo sarà per metà giugno? E allora aspettiamo sino ad allora pure per il calcio. Che può far bene alla gente, ma deve essere momento di gioia».