Possanzini presenta Mantova-Sudtirol: «Ci danno per spacciati ma io ci credo»

Alla vigilia della delicatissima sfida contro il Sudtirol, l’allenatore del Mantova Davide Possanzini ha parlato in conferenza stampa, facendo il punto sul momento della squadra e rispondendo con determinazione alle voci che lo danno in bilico. Le sue dichiarazioni sono state riportate da La Voce di Mantova.
Sotto pressione, ma senza mollare
«Ci danno tutti per spacciati e invece io ci credo. Fortemente. Comunicato Piccoli? Se ha deciso di esporsi è perché qualcuno lo accusava di non essere presente. Ha voluto dare un segnale all’esterno. La realtà è che lui è molto presente, più di quanto la gente immagini. Quelle cose che ha scritto nel comunicato a noi le ha dette in faccia due settimane prima. Se ci ho letto una sorta di ultimatum, anche nei miei confronti? Nel calcio tutto è possibile. Ma per il rapporto che abbiamo sempre avuto, sia col presidente che con Christian Botturi, penso che se dovessi sapere qualcosa verrei a saperlo prima di voi. Io per primo ho chiesto schiettezza».
Identità smarrita, ma lavoro costante
«Durante la sosta abbiamo lavorato bene. Siamo ancora arrabbiati non tanto perché abbiamo perso a Pisa, ma per come l’abbiamo fatto. In quella partita abbiamo smarrito la nostra identità. Forse è stata la tensione, fatto sta che ci siamo allontanati dal nostro modello di gioco. Tornare a giocare come sappiamo è l’unico modo per uscire da questa situazione».
Fiducia nel gruppo e voglia di riscatto
«L’anno scorso eravamo abituati a vincere. Anche quest’anno siamo partiti bene. Poi alcune certezze sono venute meno. La componente mentale c’è e ci condiziona. Però io credo in questo gruppo, e lo faccio a ragion veduta per quel che i ragazzi mi fanno vedere ogni giorno in allenamento. Anche nelle ultime due settimane la squadra ha lavorato bene, anzi con impegno ancora maggiore. Quando vedo all’opera i ragazzi, la sera vado a dormire tranquillo. Poi in partita subentrano altre componenti di natura emotiva ed è su queste che dobbiamo lavorare».
Un finale da scrivere insieme ai tifosi
Possanzini è convinto che il vero Mantova non si sia ancora visto del tutto: «È così. Del resto, le sconfitte pesano anche sul morale. Ora però è arrivato il momento di resettare tutto e liberarci di ogni timore. Abbiamo otto gare davanti, tutte da giocare partendo dallo 0-0. Mettiamo in campo le qualità che abbiamo e dimostriamo di essere all’altezza».
Infine, un pensiero per la tifoseria: «Hanno sempre applaudito la squadra e non ci hanno mai lasciati soli. Siamo contenti della loro presenza e del loro affetto. Noi l’impegno ce lo mettiamo sempre. Mi auguro di regalare loro una gioia. Voglio che l’anno finisca bene perché ce lo meritiamo».