Posavec si racconta: «Da piccolo pensavo di essere superman, vi racconto come ho iniziato a giocare a calcio…»

Intervistato ai microfoni de “Il Corriere dello Sport” Josip Posavec si è raccontato a 360° dentro e fuori il campo. Il portiere rosanero parla di come da piccolo si è appassionato al ruolo del portiere: «I genitori mi chiamano Josip, gli amici Pos o Posa. Da bambino mi credevo superman tuffandomi tra i pali. Fu mio fratello a trascinarmi, non stravedeva per il calcio ma ne era tagliato. Cominciò da attaccante, finì portiere. Ci mettevamo in giardino, uno contro uno, a chi faceva più gol. Le giornate non passavano mai. Lui sembrava avesse le ali, io cercavo di imitarlo. Volare mi rapiva ma solo in campo, nella vita piedi per terra. La passione comunque ci è stata trasmessa da papà, il primo a parare nello stesso club dal quale poi sarei partito anni dopo, il Nk Milengrad 2005. Ma il nonno, che non sapeva neppure cosa fosse un pallone, lo chiuse in casa. Mio padre non ha ripetuto lo stesso errore e lo ringrazio. Forse si rivede in me ed è felice. Come sono finito all’Inter Zapresic? Ho partecipato alle selezioni regionali e il coach dei portieri, lo stesso dell’Inter, disse che avevo un futuro e ne parlò con la mia famiglia».